Francesco Totti è sempre più vicino a dire addio alla Roma, che lo ha accolto per la prima volta nel 1989. Proprio per questo motivo ieri James Pallotta, avvisato dell’intenzione che sta maturando l’ex capitano giallorosso, ha rilasciato una lunga intervista alla radio del club.
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Il divorzio di Totti: lunedì lascia la Roma? Pallotta: “Lo voglio dt”
Il presidente ci prova: "Anche Baldini crede in lui". Il Coni potrebbe ospitare la conferenza d’addio
Dopo aver elogiato Fonseca ed espresso il suo ottimismo per la prossima stagione, il presidente ha parlato naturalmente dell’ex capitano, che medita di dare tra due giorni il proprio commiato: o in una sala del Coni o addirittura nel luogo più simbolico possibile: l’Olimpico. Pallotta però, oltre a chiedergli di fare il direttore tecnico, gli ha teso ieri la mano in modo palese, spendendo anche il nome di Franco Baldini addirittura come sponsor per le doti di scouting dell’ex capitano. Ma l'impressione - riporta "La Gazzetta dello Sport" è che sia troppo tardi.
"Francesco è stato assolutamente invitato alla riunione di Londra – dice Pallotta –. Penso che lui sia parte integrante della nostra dirigenza sportiva. Era una riunione importante e dunque non era contemplato che lui non ci fosse. Sinceramente non so perché non sia venuto. Forse Francesco pensa di avere bisogno di un po’ di tempo per pensare al suo futuro e al suo ruolo nel club. E noi quel tempo glielo daremo. Sono sicuro che ha tanti pensieri che gli passano per la testa e sa che io sono qui per lui, così come è sempre stato, prima e dopo che smettesse di giocare. Non ascolterete alcuna critica nei suoi confronti né da parte mia né da chiunque altro nella Roma".
Tre fatti: vero che Pallotta ha invitato Totti a Londra, vero che voleva telefonargli ma Francesco non ha voluto parlargli, vero che Baldini si è offerto anche di fare un passo indietro, ma l’idiosincrasia di Totti è ormai troppo acuta, mentre è ottimo il rapporto col ceo Fienga, che ieri ha nuovamente contattato. "Vogliamo che Francesco sia d.t. – aggiunge Pallotta – e questo spiega quello che pensiamo di Francesco, che è parte integrante del progetto di tornare grandi. Credo che Totti abbia già una grande influenza nel nostro processo decisionale, però l’idea di questo nuovo ruolo è di definire al meglio la sua posizione. In tutte le decisioni sui cambiamenti che abbiamo preso in primavera, Francesco ha avuto un peso che probabilmente neanche lui pensa di avere avuto". Adesso poi che comincia il mercato, i consigli potrebbero essere utili. "Tutti sanno che giocatore è stato, dunque se c’è qualcuno migliore di lui nel giudicare un calciatore, vorrei conoscerlo. Anzi, a Londra, Franco Baldini ha ripetuto nuovamente quanto Francesco sia abile nel giudicare un talento. Ed è per questo che Fienga ed io ci siamo impegnati a trovare un ruolo più importante per Francesco perché lui è in grado di giudicare un talento meglio di noi. Guido, Franco e io siamo stati allineati al 100% su quanto riteniamo che Totti sia importante per la Roma. Perciò ci piacerebbe vederlo come parte fondamentale del nostro futuro". Risultato? In serata, i primi umori che filtravano è che l’appello di Pallotta abbia lasciato freddo l’ex capitano. A questo punto, se si arriverà all’addio, in un mese la società subirebbe un «uno-due» emozionale – l’addio di De Rossi e Totti – che sconvolgerebbe piazze assai più pacate di quella romanista. L’impressione, però, è che quello dei due capitani possa anche essere un arrivederci, qualora in futuro ci fosse un cambio di proprietà, per il momento non alle viste.
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