Serenità, questa sconosciuta. Dopo un filotto di otto vittorie consecutive e alla vigilia di un doppio impegno forse decisivo per le ambizioni di scudetto, Antonio Conte probabilmente avrebbe preferito arrivare col morale a mille e lontano da questioni extra-campo, scrive Vincenzo D'Angelo su La Gazzetta dello Sport. "Preferisco non entrare nel discorso del cambio di proprietà, è una cosa delicata. Se e quando qualcuno lo vorrà fare… ecco, che lo facciano altre persone — ha detto il tecnico —. Noi dobbiamo solo pensare a lavorare, dare tutti noi stessi per l’Inter, è l’obbligo fino a fine stagione". Il riferimento non è soltanto alle voci sulla proprietà, ma anche alle spinose questioni legate al nuovo capitolo del caso Eriksen e agli stipendi.
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Il diktat di Conte: “Adesso misuriamo le nostre ambizioni”. E rilancia Vidal
Sulle voci riguardanti la proprietà: "Questione delicata, parlino altri..."
I pericoli, quindi, sono ovunque e per rimettersi in carreggiata Conte vuole isolare la squadra da tutto. "Quando affronti avversari così, misuri la tua forza. Queste partite servono a misurare le nostre ambizioni, con i fatti e non con le parole. La Roma, come pure la Juventus, è nel gruppo di squadre che lottano per lo scudetto e per un posto in Champions".
E allora testa al campo, dove si rivedrà dal primo minuto anche Arturo Vidal. Il figliol prodigo ha voglia di farsi perdonare dopo le ultime uscite negative che hanno costretto Conte alla tirata d’orecchie pubblica.
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