rassegna stampa

Il diavolo è Dzeko

Partita decisa in 5’, dallo 0-1 al raddoppio di Florenzi, e chiusa dall’espulsione di Calhanoglu. Rossoneri giù alla prima difficoltà

Redazione

Se il Milan è questo, altro che Champions. Contro la Roma, presunta rivale diretta ma al momento due piani sopra per gioco e personalità, i rossoneri mettono di nuovo in scena tutto il campionario di equivoci e limiti tecnico-tattici che qualche successo un po’ così aveva nascosto. Ai giallorossi basta il colpo da campione di Dzeko (con l’aiuto di Romagnoli) per atterrare un Milan che al primo gancio non si risolleva, anzi si fa «contare» un’altra volta per la seconda botta di Florenzi. Tutto nella ripresa. E il fatto di essere caduto forse nel momento migliore è un’aggravante. La Roma non avrà fatto una gran figura a Qarabag ma è lì, sta cercando di risolvere i suoi problemi, di avvicinarsi al modelloDi Francesco: e intanto conquista il 5° successo di fila tra campionato e Champions. In fondo, fin qui, ha sbagliato soltanto quella mezzora finale con l’Inter altrimenti, recupero Samp permettendo, sarebbe lassù con il Napoli.

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La Roma vince il confronto in difesa, dove Kalinic è spesso solo e dove non ci sono mai le incursioni di Kessie che non trova la prepotenza atalantina. La Roma è superiore in attacco, perché ha Dzeko e, una volta aperte le acque, si entra che è un piacere: anche i tagli di Florenzi sono troppi per i tre così immobili dietro. E i giallorossi hanno la meglio in mezzo: perché Nainggolan versione «non» superman basta per trasformare il 4-3-3 in 4-5-1 in fase difensiva e in 4-2-3-1 quando si va all’attacco, alzando sempre il pressing e schermando Biglia (al quale è concesso il minimo sindacale). Oltretutto Calha tende a fare il trequartista, ma toglie equilibrio senza mai inventare da «10». Sul 2-0 si fa anche espellere e di fatto la partita si chiude qui. Per un bel gioco del calendario adesso è il momento della prima verità: al prossimo turno Juve-Lazio, Roma-Napoli e Inter-Milan.

(F. Licari)