Insostituibile e contestato. È lo strano destino di Bryan Cristante, uno dei due giocatori (insieme a Pellegrini, il capitano) preso di mira da parte della tifoseria giallorossa in questo inizio di stagione. Con tanto di fischi (anche sonori) alla lettura delle formazioni, post sui social, messaggi alle radio romane. Eppure Bryan è sempre lì, non ci rinuncia mai nessuno, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. E domenica scorsa ha ripreso la Roma per i capelli, nel momento in cui il baratro per i giallorossi era dietro l'angolo, segnando il gol del pareggio (anche grazie alla deviazione decisiva di Busio), quello che ha ridato fiato e speranze alla squadra di Juric. Perdere contro il Venezia sarebbe stato letale, Cristante è stato decisivo. Eppure Bryan sa già che non basterà, perché poi quando le convinzioni diventano sedimentazioni è anche difficile scrostarle via. Che non sia Rodri, De Bruyne o Modric poi lo sa bene anche lui e probabilmente non ha neanche l'intensità di Frattesi, Barella o Tonali. Ma da qui a definirlo scarso ce ne passa eccome. Insomma, sembrano lontani i tempi di "Amore c'ho l'amante, si chiama Bryan Cristante", il cartello che gli regalò una tifosa nel giorno della festa per il trionfo in Conference League, con Bryan che lo mostrava con orgoglio sul pullman romanista, con tanto di Colosseo alle sue spalle. Oggi Cristante è nell'occhio della critica, a tratti anche feroce. Gli si rimprovera una lentezza di fondo, l'essere mono-passo, sempre con la stessa andatura. Non gli viene invece riconosciuta l'intelligenza tattica, la capacità di adattamento o la sapienza nel saper leggere le linee di passaggio avversarie. "Cristante lo vedo come uomo d'ordine, è quello che capisce cosa succede in campo - ha detto Juric nei giorni scorsi - lui e Pellegrini sono due grandissimi professionisti, si allenano benissimo. Sono convinto che presto faranno cambiare idea alla gente".
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Il caso Cristante: esperto, decisivo e insostituibile. Ma Roma lo fischia
Da DiFra a Juric, Bryan è sempre stato un pilastro per i sei tecnici giallorossi
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