Solo chi ha giocato, vissuto da dirigente, allenatore o da semplice tifoso il derby di Roma sa cosa vuol dire vincerlo o perderlo come è successo ieri. E quanta benzina può dare o sicurezze togliere, scrive Andrea Di Caro su La Gazzetta dello Sport. Roma e Lazio, le due squadre più indecifrabili del campionato, non potevano che dar vita a una partita imprevedibile. La Roma, reduce da due prestazioni opache a Udine e col Vitesse, era sfavorita rispetto a una Lazio che appariva finalmente sarriana. Ebbene, non ha solo vinto, ha stravinto. Un dominio totale in ogni zona del campo. Difficile tenere i ritmi di un primo tempo straordinario, ma se nel secondo invece di controllare la Roma avesse continuato ad attaccare, il punteggio sarebbe potuto diventare ancora più imbarazzante per la Lazio. Mourinho nella sua lunghissima carriera ha giocato 118 derby, solo in una occasione ne ha persi due in stagione sia all’andata che al ritorno, quando con l'inferiore Tottenham ha affrontato il Chelsea. Non è solo una statistica, rende perfettamente l’idea di quanto non accetti certe sconfitte che non solo bruciano, ma possono indirizzare un intero campionato. Diciamolo senza trucchi: avesse perso ancora con Sarri, finendo a -4 dalla Lazio e con un gioco spesso deludente, sarebbero partite critiche feroci.
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Lo Special One non ha solo vinto, ha stravinto. Un dominio totale in ogni zona del campo
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