Il mondo del calcio continua a condannare l’antisemitismo. Dopo le numerose dichiarazioni degli ultimi giorni, anche ieri, in occasione della decima giornata di campionato, altri esponenti del mondo del calcio si sono pronunciati sul caso delle figurine di Anna Frank. Il direttore generale della Juventus, Giuseppe Marotta, si è unito al coro di disapprovazione: "E’ un fatto che noi condanniamo, ma d’altra parte la Juventus ha preso sempre una posizione molto netta contro il razzismo. Sul fronte sportivo, mi auguro che tutti gli stadi presto diventino dei luoghi di aggregazione culturale". Gli fa eco il direttore sportivo della Roma, Monchi: "Siamo personaggi pubblici e dobbiamo sempre dare il buon esempio. E’ successa una cosa brutta, dobbiamo dimostrare che il calcio è diverso rispetto a quello che si è scritto". Segnali menoincoraggianti provengono, invece, da alcune frange delle tifoserie. Al momento della lettura di un passo del Diario di Anna Frank prima delle partite (disposizione Figc), non in tutti gli stadi, infatti, si è riscontrato un sostegno all’iniziativa. All’Olimpico di Roma un gruppo di sostenitori giallorossi posizionati in curva Sud ha intonato cori (di natura calcistica) sovrastando la voce dello speaker, con il resto dello stadio che ha applaudito al termine del minuto di riflessione. A Firenze, poi, una sparuta minoranza di tifosi della curva Fiesole ha fischiato durante il raccoglimento, mentre all’Allianz Stadium di Torino una parte della curva juventina ha accompagnato la lettura cantando l’inno di Mameli.
rassegna stampa
Il calcio condanna, ma c’è anche chi fischia il Diario
A Roma, Firenze e Torino "sporcata" la lettura pubblica del libro
(G. Antonini)
© RIPRODUZIONE RISERVATA