L’avventura di Henrikh Mkhitaryan nella Roma vede i giorni più convulsi, visto che l’attaccante armeno deve decidere se restare in giallorosso – e sobbarcarsi una nuova convivenza con José Mourinho, dopo le ruggini di Manchester, sponda United – oppure accettare le lusinghe che gli giungono da altri club, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport, visto che si trova nella invidiabile situazione di essere uno svincolato di sicuro talento, e per giunta assistito da un procuratore potente come Mino Raiola. Ma mentre il futuro incalza, Mkhitaryan sta lavorando duramente a Trigoria in vista della partita di domani contro lo Spezia. L’obiettivo di squadra, naturalmente, è quello di centrare il settimo posto che vale l’accesso alla Conference League, ma per l’attaccante c’è anche altro, ovvero diventare il terzo giocatore giallorosso – nelle ultime quindici stagioni – in grado di centrare il traguardo di segnare più di 10 gol e fornire più di 10 assist in campionato. L’armeno, in questo momento, di gol ne ha realizzati 12, mentre di assist appunto 10. Se nell’ultima giornata incrementerà il bottino della seconda voce, si metterà in scia a Mohamed Salah (2016-17: 15 reti e 11 assist) e Francesco Totti (2012-13: 12 reti e 12 assist). Insomma, una compagnia così nobile da farlo assurgere davvero a uno status eccezionale. Proprio per questo la Roma, pur avendo sempre come obiettivo quello di ringiovanire la rosa della squadra, non vorrebbe perdere l’apporto dell’ex Arsenal. Tutti i parametri per cui scatterebbe il rinnovo automatico del contratto in scadenza sono stati centrati e quindi per l’armeno sarebbe pronto un contratto biennale (3 milioni circa più bonus) che gli assicurerebbe la permanenza in giallorosso fino a 34 anni. I contatti fra Raiola e il general manager Tiago Pinto continuano e quindi il dialogo non si è interrotto.
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L'attaccante armeno ha il dubbio se accettare le lusinghe che gli giungono da altri club
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