A carte scoperte. La mossa della Roma per Gonzalo Higuain all’improvviso fa venire a galla un intreccio che da settimane tiene sul chi va là l’Inter in contrapposizione ai giallorossi e all’onnipresente Juventus. Non è casuale, infatti, che ieri il d.s. romanista Gianluca Petrachi abbia mandato due segnali opposti alla società di Steven Zhang. Semaforo verde per Barella e un brusco stop per Dzeko. I giallorossi si aspettano che gli interisti soddisfino la richiesta di 20 milioni per il bosniaco. Peccato che a Milano non siano dello stesso avviso, scrive La Gazzetta dello Sport. Nel caso di Edin, a scadenza con la Roma nel 2020, l’Inter ha il vantaggio di potersi accordare all’alba del nuovo anno senza nulla dovere ai romanisti. Partendo da questo presupposto, Marotta tiene duro e conta che il tempo sia dalla sua parte. Tanto più che a Milano sanno bene quanto sia pericoloso tuffarsi subito su Dzeko e aiutare (indirettamente) i giallorossi a mettere le mani su Higuain. In una simile ipotesi, infatti, la Juve avrebbe campo libero per affondare i colpi su Mauro Icardi a condizioni particolarmente favorevoli
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Nel calderone dei se e dei ma Gonzalo Higuain ha un posto di rilievo. È recente l’uscita allo scoperto di Nicolas, il fratello-agente abituato a non fare sconti. Il suo tweet di domenica va letto con attenzione: "Higuain in Italia giocherà solo nella Juve. Restano due anni di contratto e saranno rispettati". Preso alla lettera, il messaggio è duplice: il no alla Roma è implicito, mentre è esplicito il rifiuto ad un prolungamento con la società di Agnelli. Nella testa di Paratici un Pipita legato sino al 2022 permetterebbe di far abbassare l’attuale stipendio da 9,5 milioni netti a una base media di 7 milioni annui nel triennio. Con questa architettura contrattuale la Roma potrebbe anche permettersi un prestito da 12 milioni nel primo anno con eventuali obblighi per il riscatto. È inutile dire che una simile operazione sarebbe addirittura facilitata se prendesse corpo uno scambio con Zaniolo, nonostante la Roma lo ritenga incedibile. Ma chi può permettersi un’attesa che rischia di diventare lunga? Per paradosso la stessa Roma si tiene stretto Dzeko se non ha la garanzia del sì di Pipita. E quest’intreccio finisce per condizionare tutti: vale a dire anche Inter e Juve.
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