rassegna stampa

Il ballo dei portieri. La Roma ha il dubbio, la Lazio se l’è tolto

(Gazzetta dello Sport-A.Pugliese/D.Stoppini) Si sale e si scende, sull’ottovolante del derby: dubbi ed emozioni intrise di adrenalina.

Redazione

(Gazzetta dello Sport-A.Pugliese/D.Stoppini)Si sale e si scende, sull'ottovolante del derby: dubbi ed emozioni intrise di adrenalina. Anche se mancano ancora 4 giorni, l'atmosfera è sempre più calda. A cominciare dalle sfide personali, per scendere in campo. Quella dei portieri sembrava certa: Marchetti da una parte, Stekelenburg dall'altra. Poi qualcosa è cambiato, con il biancoceleste out da un mese per una lesione muscolare al bicipite femorale della coscia destra e Stekelenburg che a Parma ha dovuto alzare bandiera bianca per una botta alla tibia. Marchetti, però, ci sarà sicuro. Ha recuperato e giocherà anche domani con il Panathinaikos, per provare a riprendere il ritmo-partita. Stek, invece, resta in dubbio e vede avanzare le chance di Goicoechea. Insomma, è un ballo con porte girevoli: quella della Lazio si è chiusa e ritorna al suo titolare, Marchetti, quella della Roma resta aperta: chi giocherà il derby?

Sta bene, non corre rischi. La coscia destra di Federico Marchetti è ok, la lesione di primo grado è dimenticata, tanto che per il secondo giorno consecutivo il portiere si è allenato a Formello senza problemi. Traduzione: il derby sarà sicuramente suo, non ci sono dubbi. Ma Petkovic è orientato a farlo scendere in campo anche domani in Europa League contro il Panathinaikos: il tecnico è stato rassicurato dallo staff medico, rischi di ricadute non ci sono, le probabilità di un nuovo infortunio sono le stesse di un normale k.o. per qualsiasi altro giocatore. L'ultima decisione sarà presa oggi, ma l'orientamento è chiaro. Il Panathinaikos è in fondo il modo migliore per riprendere confidenza con una partita, test che a Marchetti manca ormai da un mese: ultimo match giocato il 7 ottobre a Pescara. E stavolta non dovrebbero esserci sorprese, come quando — in Europa League il 4 ottobre, avversario il Maribor — Petkovic scelse all'ultimo istante Bizzarri, sorprendendo tutti, Marchetti in primis. Ora l'Europa vale un avvicinamento al derby. Di più: è un passo verso la prossima settimana, quando si capirà se il c.t. Prandelli darà seguito alle parole di fine ottobre («Lo prenderò in considerazione») convocando il portiere per Italia-Francia.

ROMA A Catania quel sinistro di Gomez all'incrocio dei pali gli ha rovinato il pomeriggio. Ma la bilancia di Albano Bizzarri continua a pendere dalla parte giusta. Il rendimento del portiere argentino è tuttora positivo, gli interventi decisivi sono stati decisamente più numerosi delle incertezze. E anche Petkovic continua a pensarla così. Per il tecnico di Sarajevo, poi, il secondo non è «solo» un vice, ma un giocatore che deve tenersi pronto per entrare in campo in qualsiasi momento. Un mese fa, in Europa contro il Maribor, Petkovic spiazzò scegliendo Bizzarri e non Marchetti tra i pali. Fu una scelta ponderata: l'intenzione dell'allenatore era quella di tenere sulla corda anche il secondo portiere, fargli disputare minuti e acquistare fiducia. «Il mio compito è portare le riserve a pensare di poter insidiare i titolari», è la Petko-filosofia. Perché poi la chiamata arriva quando meno te l'aspetti, magari un minuto prima che inizi la partita, come successo contro il Milan. Ora Bizzarri è pronto a riaccomodarsi in panchina, già domani contro il Panathinaikos. Pronto, come sempre, a riaffacciarsi in porta qualora ce ne fosse bisogno. In fondo, se Lotito gli ha rinnovato il contratto è proprio per questo.

ROMA Ieri non si è allenato, ancora alle prese con il problema alla tibia che lo ha costretto a lasciare il campo a Parma e lo ha messo fuori causa anche domenica contro il Palermo. E le probabilità che Stekelenburg possa giocare il derby calano di giorno in giorno.Oggi, forse, il portiere olandese tornerà a fare qualcosa, ma non con il gruppo, con cui (se tutto andrà bene) si riaggregherà giovedì. Lì si valuterà tutta la situazione, perché il problema alla tibia in questi giorni non gli ha permesso di poggiare bene il piede, producendo anche una piccola infiammazione al tendine. È chiaro che se fosse a disposizione, Stekelenburg resterebbe ancora la prima scelta, non fosse altro perché una sua esclusione tecnica vorrebbe dire «bruciare» il giocatore e consegnarlo alla malinconia (peraltro, sentimento che ha già accompagnato spesso la sua avventura romana). Ma con Zeman non si sa mai e se Stek non dovesse rientrare in gruppo neanche giovedì, allora le possibilità che giochi il derby sarebbero minime. In tal caso, magari, a Trigoria sarebbe meglio allora non convocarlo neanche, per evitare qualsiasi tipo di polemica od equivoco. Del resto, stiamo sempre parlando del portiere dell'Olanda vicecampione del mondo.

Nei 45 minuti giocati nel pantano di Parma aveva già dato evidenti segnali, confermati poi domenica contro il Palermo. Mauro Goicoechea è portiere vero ed è pronto a giocarsi tutte le sue carte fino alla fine. Stilisticamente, magari, non sarà bellissimo da vedersi, ma sembra di un'ottima efficacia. E, si sa, alla fine è molto più importante che i portieri siano efficaci, piuttosto che belli. Mauro è reattivo, ha cattiveria agonistica, a Trigoria sta sorprendendo un po' tutti per impegno, intensità e, appunto, efficacia: fargli gol è sempre molto difficile e questo fa la differenza nella considerazione di un portiere. In più, ha una buona capacità di calcio e sa giocare bene fuori dai pali. «Queste sono le mie caratteristiche», ha detto lunedì a Roma Channel. Non è un caso, perché Mauro sa che quello è che vuole Zeman e ha capito che questo può essere davvero il suo momento. È per questo che ci sta mettendo tutto quello che ha. Spesso si ferma anche nel post-allenamento, per fare delle sedute supplementari e migliorare tecnicamente e negli aspetti tattici. Diciamola così, insomma, se Stek non ce la dovesse fare, nessuno si strapperebbe i capelli. A cominciare proprio da Zdenek Zeman.