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Il bagno d’amore. Fonseca lancia il suo 2020: “Insieme si può vincere”

LaPresse

Il tecnico ai tifosi: "Vogliamo rendervi orgogliosi di noi. Pellegrini il miglior italiano, Kolarov e Dzeko decisivi"

Redazione

C’era la giovane moglie Katherine con la sua famiglia arrivata direttamente dall’Ucraina per le feste natalizie e c’era anche il principino di casa, un dolce paffutello di meno di un anno, il terzo figlio di Paulo Fonseca dopo Diego e Beatriz, i due avuti dalla precedente moglie, Sandra, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport.

Ma ieri pomeriggio al Tre Fontane c’era soprattutto lui, Fonseca appunto, insieme alla sua Roma. Perché gli oltre duemila tifosi della Roma che hanno deciso di inaugurare il 2020 guardando l’allenamento pubblico dei giallorossi erano lì per riabbracciare la squadra ma anche il suo mister, subito acclamato e applaudito, l’uomo che sta rimettendo il sorriso addosso ai tifosi giallorossi e ridato speranza ai loro sogni di gloria. E proprio nel finale sono arrivate le parole più calde, dopo un’oretta veloce di un allenamento fatto di possesso palla, smarcamento e tiri, infine mini partitella a campo ridotto. "Speriamo di rendervi orgogliosi come noi siamo orgogliosi di voi – ha detto l’allenatore portoghese al centro del campo, salutando i tifosi –. Insieme siamo più forti, insieme si può vincere". Era quello che la gente voleva sentirsi dire, era quello che Fonseca sentiva di dirle. E proprio la vittoria è l’obiettivo che Fonseca si è prefissato per la prossima partita, quella che domenica vedrà la Roma ospitare il Torino di Walter Mazzarri.

Fonseca ieri ha ripercorso con la tv di casa i suoi primi sei mesi in giallorosso tramite una serie di fotografie chiave. "A Parma quel giorno eravamo molto stanchi, giocavano sempre gli stessi» ha detto ancora il tecnico della Roma, che strada facendo ha commentato quasi tutte le partite. Il Genoa («Meritavamo di vincere, la prima è sempre difficile»), la Lazio («La gara più difficile d’inizio stagione: non abbiamo giocato bene, da lì abbiamo cambiato tante cose, mi sono adattato»), il Sassuolo («La prima vittoria, importante per la fiducia»), il Bologna («Successo speciale, con lo spirito giusto»), l’Atalanta («Loro sono fortissimi, ma non meritavamo di perdere»), il Cagliari («Ci mancano due punti, io ho imparato che non devo perdere il controllo»), l’Inter («Abbiamo controllato e dominato l’avversario più forte del campionato insieme alla Juve») e tutte le altre. Puntando poi la lente su alcuni singoli: Kluivert («All’inizio giocava da solo, ora è un uomo squadra»), Kolarov e Dzeko («Kolarov ha un carattere forte, per me è importantissimo. Come Dzeko: un professionista, lavora sempre per la squadra»), Mancini («Può diventare uno dei centrali più forti d’Europa»), Smalling («Grande difensore, lui e Mancini danno stabilità difensiva alla squadra»), Zaniolo («Era acerbo, ha grande talento e ora sta capendo tempi e spazi»). E infine Lorenzo Pellegrini, per cui Fonseca ha probabilmente le parole più dolci di tutte: «Bravo ragazzo, intelligente, per me in questo momento è il miglior giocatore italiano».

Infine una carezza a Petrachi ("Siamo spesso d’accordo, grande direttore») e uno schiaffo al razzismo: «Non deve mai entrare sui campi di calcio". Buon 2020 a tutti, firmato Paulo Fonseca.