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La Gazzetta dello Sport

Idea Lenglet. Un mancino per Mou: la Roma ci prova per blindare la difesa

Idea Lenglet. Un mancino per Mou: la Roma ci prova per blindare la difesa - immagine 1
Il francese del Barcellona non è tra i preferiti di Xavi. Bravo anche ad impostare, in Italia si può rilanciare

Redazione

Una progressione che sembrava inarrestabile, una brusca frenata con relativa ricerca di una ripartenza immediata. Lontano dal Camp Nou se possibile. Questa la parabola di Clement Lenglet, centrale francese di 27 anni, caduto in disgrazia al Barça con il connazionale Samuel Umtiti e ora nel mirino della Roma di Mourinho, che con lui vuole portare a casa finalmente un centrale di piede mancino, scrive Filippo Maria Ricci su

Se per il secondo ci sono problemi fisici, il calo del primo è meno decifrabile. Perché Lenglet in pochi anni ha veramente fatto tanta strada. Monchi l’ha scoperto al Nancy e nel gennaio del 2017 l’ha portato a Siviglia per la modesta cifra di 6 milioni di euro. Il francese si è adattato rapidamente ed è diventato subito titolare, giocando poi una seconda grandissima stagione.

Così nell’estate del 2018 il Barça ha pagato i 36 milioni di euro di clausola di rescissione fissati dal Siviglia e se l’è portato al Camp Nou. Per Monchi 30 milioni di guadagno in un anno e mezzo, per Lenglet l’ascesa che continuava. Subito titolare nel Barça accanto a Piqué, nel 2019 è arrivato anche il debutto in nazionale, dopo una lunga frequentazione dell’ambiente Bleu nelle categorie inferiori. Con la Francia la concorrenza è notevole, ma comunque Lenglet si è conquistato un posto nella lista per l’Europeo dello scorso anno.

Poi tornato a Barcellona le cose sono iniziate ad andare per il verso sbagliato. L’esplosione di Araujo e l’acquisto di Eric Garcia hanno fatto scivolare il francese in quarta posizione (Piqué è sempre stata la prima scelta, tanto per Koeman come per Xavi), e Lenglet si è un po’ depresso.

Con Koeman e Xavi il Barça ha alternato la difesa a 4 (preferita) a quella a 3 (con esiti raramente positivi). Lenglet si muove bene in entrambi i sistemi. Mancino naturale, il francese con Piqué ha costituito una coppia assai affidabile in fase difensiva e preparata in quella di rilancio.  Lenglet è uno che sa uscire con la palla, gestire il gioco, appoggiarsi al centrocampista vicino (nel suo caso Busquets) o cercare la profondità, fino a un anno fa nel Barcellona rappresentata da Messi nel breve e Suarez nel lungo raggio. Resta da chiarire il tema economico, legato ai 5 milioni netti d’ingaggio.