rassegna stampa

Iago e Iturbe vanno di corsa. La Roma scopre il «Fattore I»

L’ex genoano in questi giorni sembra davvero una delle sorprese più belle del ritiro di Pinzolo, l'argentino ha voglia di riscatto

Redazione

Uno può garantire corsa, lotta e profondità, l’altro qualità, spunti e giocate nello stretto.

Di certo, fin da ora si è capito che a destra sarà un bel duello per conquistarsi quel posto da titolare nel nuovo tridente giallorosso.

Un duello in cui si stanno sfidando già da questi primi giorni di ritiro Manuel Iturbe e Iago Falque, finora l’unico volto nuovo della terza Roma di Rudi Garcia.

PERCHE' MANUEL Sulla carta Iturbe doveva essere il titolare inamovibile già lo scorso anno. Poi sappiamo com’è andata a finire. Tra infortuni ed il peso psicologico di essere l’acquisto più caro di sempre della Roma americana. L’argentino è finito schiacciato da responsabilità e ambiente, senza rialzarsi più. «So dove ho sbagliato lo scorso anno, forse sono arrivato a Roma con troppa voglia di dimostrare, magari serviva un po’ più di calma – dice –. Quest’anno spero solo di non infortunarmi e di riuscire a dare quello che voglio. A Verona giocavo in un altro modo, ma sono ancora giovane e posso imparare molto. L’arrivo di Iago? È un ottimo giocatore, può servirmi solo da stimolo. Se poi starà meglio di me, giocherà lui». Già, anche se l’impressione è che quando la Roma potrà avere campo e distendersi, sarà facile scegliere Iturbe, che nella corsa e nella verticalità ha le sue doti principali. Magari in un tridente formato da Totti più basso (come «falso nueve») e lui e Gervinho (sempre che alla fine resti) come esterni, pronti a sfruttare sulla corsa le invenzioni del capitano giallorosso.

PERCHE' IAGO  L’ex genoano, invece, in questi giorni sembra davvero una delle sorprese più belle del ritiro di Pinzolo. Faccia pulita, volto educato, ma soprattutto tanta qualità da buttare lì dove serve, e cioè sul campo. Ieri la seduta si è basata su alcune esercitazioni tecniche, tra possesso palla a due tocchi e sviluppo della manovra con tiro finale. In entrambe le circostanze, Iago è apparso tra i più efficaci. «Sono un esterno destro, lì è il ruolo dove rendo meglio – ha detto in questi giorni l’attaccante spagnolo –. Sono pronto a dare il massimo per fare grandi cose, la Roma è un’opportunità che capita una sola volta nella vita e devo approfittarne». Con lui Garcia ha sicuramente più qualità che con Iturbe sotto il profilo tecnico, un uomo più adatto al fraseggio, al dialogo nello stretto, all’uno-due e al dai e vai. Viene in mente che l’accoppiamento perfetto per Iago sia con il classico centravanti, magari quello nuovo (Dzeko?), uno capace di tenere palla scambiare e poi andarsi a riprendere l’eventuale assist dello spagnolo in mezzo all’area di rigore.

QUANTA ABBONDANZA  Magari qualcosa si comincerà a capire già sabato, contro gli ungherese del Gyor. O in Australia, contro Real e City. Di certo, però, a destra Garcia può solo scegliere, considerando che lì ci gioca anche Ibarbo e ci può andare a finire pure Gervinho o Ljajic. Anche se poi, a conti fatti, la sfida vera per il ruolo di titolare sembra proprio tra Iturbe e Iago Falque.