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rassegna stampa

I piani di Pinto: “Nessuna star, ma c’è la voglia di vincere”

LaPresse

Il general manager: "Dan e Ryan Friedkin mi hanno convinto di poter essere importante per rendere la Roma una squadra competitiva, in grado di vincere dei titoli"

Redazione

Scaltro, spigliato, per alcuni versi anche furbo. Di certo sicuro di sé e voglioso di lasciare il segno, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport.Tiago Pinto si è presentato così ieri ai tifosi giallorossi, lui che è il nuovo general manager della Roma. Rispondendo a tutto senza rispondere davvero a nulla in particolare. Disegnando i contorni del progetto, ma senza andarci dentro al progetto stesso. Insomma, gestendo la comunicazione. "Lasciare il Benfica non è stato facile. Ma i colloqui avuti con Dan e Ryan Friedkin mi hanno convinto di poter essere importante per rendere la Roma una squadra competitiva, in grado di vincere dei titoli".

E allora il mirino è proprio lì, ben fisso sulle vittorie. Anche se per arrivarci bisognerà lavorare bene. "Il nostro è un progetto a medio-lungo termine, la cui sostenibilità sarà fondamentale per vincere in futuro con costanza. Un calendario per le vittorie è impossibile da stilare, ma l’ambizione è molto grande. Se tutti noi saremo sempre migliori del giorno precedente, allora arriveranno risultati e titoli. In Italia e in Europa ci sono diversi esempi di squadre che hanno investito tanto e non hanno vinto. Nel calcio non funziona così, noi lavoreremo per rendere la Roma competitiva. Trattenendo i giocatori il più possibile".

Pinto sarà a capo di tutta l’area sportiva. E lavorerà con la presidenza e gli uomini che sono già a Trigoria. E a chi gli chiede se il ruolo del d.s. sia oramai un concetto un po’ vintage, Pinto risponde così: "In portoghese diciamo che è più importante discutere le cose che il nome delle cose stesse. Avvieremo una gestione diversa di cui io sarò il g.m. ma nessuno sarà una superstar".