Le prime immagini che restituiscono i ricordi del bambino tifoso, con gli occhi incollati alle pareti, ogni volta come se fosse la prima, sono le foto appese alle pareti, alcune, chissà perché, rimaste più impresse di altre; il grande tavolo da biliardo al centro della sala, dove ci si sfidava a infinite partite a boccette; i tavoli di legno tutti intorno, che erano i "ring" del tresette e dello scopone. E, poi, certo, le sciarpe, le bandiere, le coppe, le gazzose e, dagli anni Novanta, le partite, con Sergio, il nostro Peter Pan, seduto in prima fila a inveire contro il televisore.
rassegna stampa
I 50 anni del Roma club Testaccio, “cuore pulsante” del tifo giallorosso
Ieri sera la grande festa con ex calciatori, vip e la presenza di Fienga e De Sanctis
Ecco, Sergio Rosi è volato via quasi un anno fa e ieri sera, in piazza, dove ai tempi del mercato lo vedevi aggirarsi nel retro dei banchi ad aggiustare frigoriferi, il club ha consegnato una targa in suo ricordo al figlio Maurizio. Sergio e sei amici fondarono il Roma club Testaccio in un giorno di ottobre del 1969, riporta "La Gazzetta dello Sport": poche lire e pochi metri quadri (18!) in una stanza a via Vespucci, poi gli anni gloriosi in via Branca, prima del trasferimento forzato nella sede di via Ghiberti, tra il cinema Greenwich e il mercato coperto. Ieri, il club ha festeggiato 50 anni in piazza, con tante vecchie glorie – Aldair, Candela, Giannini, Nela – e tanti amici del quartiere. Una volta, Antonello Venditti disse: "I romanisti conservano tutto perché hanno il senso della storia. È come avere un cuore con una memoria enorme". Come faceva la canzone? Un cuore che batte... nel cuore di Roma. Tanti auguri Testaccio.
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