Hermoso, e sono 11. Una intera squadra per cambiare tutto

Una rivoluzione totale, come non accadeva da oltre 10 anni, dai tempi della prima Roma americana, quella datata 2011, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. All'epoca c'era Luis Enrique in panchina e Daniele De Rossi in campo, a fare da barometro giallorosso. Oggi DDR, invece, è in panchina. E negli ultimi giorni è apparso assai più sereno del passato. "Sono contento del mercato, i patti sono stati rispettati", ha detto prima della Juventus, in conferenza stampa. Con la firma di Hermoso è arrivato l'undicesimo acquisto della Roma. Il difensore ha firmato un contratto che lo lega ai giallorossi fino al 2027, con un ingaggio di 3,5 milioni di euro più bonus. Con lui la Roma trova anche un regista difensivo, considerando la sua capacità di saper costruire dal basso, di saper giocare palla. Nella difesa a tre si trova perfettamente a suo agio, ma ha giocato spesso e volentieri anche a 4. Prenderà il posto di Smalling, che ha accettato il biennale dell'Arabia Saudita, insieme a Joao Costa che si è trasferito all'Al-Ettifaq per 9 milioni di euro. A Trigoria sono arrivati: Angelino, Ryan, Abdulhamid, Sangarè, Dahl, Hermoso, Koné, Le Fée, Soulé, Saelemaekers e Dovbyk. Nel 2011/12, la prima stagione dell'era americana, gli acquisti furono appena uno in più, 12: Lamela, Bojan, José Angel, Stekelenburg, Osvaldo, Pjanic, Borini, Nico Lopez, Kjaer, Gago, Marquinho ed Heinze. La speranza, ovviamente, è che questa stagione vada molto meglio di quella lì, in cui Luis Enrique si dimostrò anche un tecnico apprendista e la Roma finì settima in classifica. La rivoluzione è anche di filosofia, i giallorossi hanno scelto di acquistare giocatori e non di prenderli in prestito, per aumentare il patrimonio della società e si è abbassato il monte-ingaggi insieme all'età.