A Roma Ianis Hagi, figlio del grande Gheorghe, avrebbe meno pressioni che altrove, ritrovandosi a condividere la condizione di figlio d’arte con un altro giovanissimo, Justin Kluivert, figlio di Patrik. E magari proprio nella Capitale si prenderà quelle rivincite a cui pensa da quando ha lasciato la Fiorentina, quello che doveva essere il suo trampolino di lancio ed invece si è trasformato in un passo indietro.
rassegna stampa
Hagi, un altro figlio d’arte per crescere con la Roma
Ianis è il figlio del mito Gheorghe, calciatore del secolo in Romania: "Papà cercava più il gol, a me piace l’assist"
In totale a Firenze per Ianis appena due presenze (contro Cagliari e Pescara, 42 minuti in tutto) e un mucchio di rimpianti. Tanto che papà Gheorghe, subito dopo il suo rientro alla base, andò giù durissimo: "Sono amareggiato, le prospettive per Ianis erano altre. Tutti mi parlavano del suo fisico, ma lui gioca con il cervello. A Firenze fa tutto Corvino, è un dittatore, quasi come il generale Ceaucescu". Nato a Istanbul, quando papà Gheorghe giocava con il Galatasaray, è cresciuto imparando del Maradona dei Carpazi, cercando di rapire con gli occhi un po’ tutto. Tanto che il papà, riporta La Gazzetta dello Sport, un giorno disse: "Ianis ha il talento e le qualità per diventare un top player. Rispetto a me sa giocare con entrambi i piedi, mentre io usavo solo il sinistro". Già, è così. Perché con i piedi Ianis disegna davvero cose molto belle. Destro o sinistro non fa differenza e lo si nota soprattutto sulle punizioni, dove Hagi junior è letale con entrambi i piedi. E poi dribbling, eleganza, rapidità di movimento. Di certo non gli mancano però personalità ed esperienza, avendo fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili romene, spesso anche da capitano. Capitano che ha fatto giovanissimo anche nel Viitorul. "Papà era più veloce e cercava il gol, a me piace più l’assist – ha detto tempo fa – Quando ero piccolo non mi rendevo conto cosa significasse il mio cognome, adesso l’ho capito e non mi pesa. Mio padre è il mio idolo e spero di ripercorrere le sue orme". Se potrà succedere o meno lo vedremo solo in futuro, anche se non sarà facile ripetere il percorso di uno che fa parte del Fifa 100 e che è stato nominato sette volte calciatore romeno dell’anno. La Roma, in fin dei conti, si accontenterebbe anche di qualcosa di meno...
Andrea Pugliese
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