Il verdetto era scritto da un po’: è stato letto alle 4 di un pomeriggio con così tanto sole, vento e luce che non avresti detto potesse arrivare una nuvola del genere. In realtà galleggiava sul nostro cielo più o meno da 24 ore, e su quello di De Rossi era già passata 4 anni fa. «Nella partita con la Costa Rica — ha spiegato il professor Castellacci — Daniele De Rossi ha riportato un risentimento con edema al soleo». Una sentenza: fuori con l’Uruguay. «Al momento è altamente improbabile che possa esserci». Una speranza: De Rossi potrebbe tornare per l’eventuale ottavo di finale, e si sta già lavorando per questo.
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Guai per De Rossi: ora è a rischio anche per gli ottavi
La risonanza ha confermato la presenza di un edema, ma non di una lesione delle fibre muscolari.
OBIETTIVI OTTAVI Quasi tutto era già chiaro da ieri mattina, se non dall’altro ieri. De Rossi con Castellacci aveva fatto i previsti accertamenti all’unità radiologica del Natal Hospital Center e lo sguardo del centrocampista all’uscita parlava da solo. Neanche il medico, che aveva appena letto gli esiti della risonanza, aveva potuto nascondere la verità: «Qualcosa c’è». E aveva già detto molto. Quando c’è qualcosa ad un polpaccio non è mai una bella notizia e dopo quelle di Montolivo, De Sciglio, Buffon, dopo i problemi alla schiena di Chiellini e quelli al tendine di Barzagli, Prandelli si è beccato anche questa. Tutto è successo nel secondo tempo di Italia-Costa Rica: «De Rossi — ha spiegato ancora Castellacci — ha sentito al polpaccio destro un minimo disturbo, non una fitta da chiedere il cambio: ha ritenuto di poter continuare e a fine partita il fastidio si è accentuato. La risonanza ha confermato la presenza di un edema, ma non di una lesione delle fibre muscolari». Dunque? Per vedere De Rossi in campo con l’Uruguay servirebbe un miracolo: «Come sempre in questi casi, lavoriamo giorno per giorno senza preclusioni: se dovessero esserci miglioramenti tanto importanti da accelerare il recupero, li considereremo. Oggi, ripeto, è molto improbabile». Ed molto più probabile che si punti il mirino sul 28 o il 29 giugno.
LA MALEDIZIONE POLPACCIO Forse De Rossi poteva quasi immaginarselo: alla seconda partita di un Mondiale o di una grande manifestazione, che fosse un’espulsione, un rigore procurato oppure un gol, qualcosa gli era successo quasi sempre. Un infortunio gli mancava, ma un polpaccio (anche allora il destro) gli aveva già condizionato un Mondiale, nel 2010 in Sudafrica: addirittura fu in dubbio per il debutto con il Paraguay e anche se poi segnò un gol alla prima e mandò sul dischetto Iaquinta alla seconda, fu costretto a navigare sempre un po’ a vista per il timore di una ricaduta. Stavolta è caduto dopo la seconda: rispetto al 2010, spera di rialzarsi quando tutto sarà ancora possibile.
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