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rassegna stampa

Gravina: “No alla Superlega, in A c’è bisogno di più qualità. Al Mondiale con Mancini”

Getty Images

Il numero uno federale uscente: "Tuteliamo le radici territoriali. La nuova Champions? L’Uefa non mortificherà i campionati nazionali"

Redazione

Gabriele Gravina parla di bilanci, speranze, progetti. A pochi giorni dalla sfida elettorale che lo vede a confronto con il suo vice Cosimo Sibilia, il presidente della Figc si racconta in un'intervista a 'La Gazzetta dello Sport'. Ecco alcune dichiarazioni del numero uno del calcio italiano:

Riforma dei campionati: come la mettiamo con la Superlega?

Sono assolutamente contrario. Il radicamento e la territorialità del nostro mondo devono essere salvaguardati.

Bocciata la Superlega, ecco la Super Champions: non avevate detto proprio con Infantino che era prioritario proteggere le partite che contano senza dilatare il calendario?

La Super Champions deve essere un fattore di sviluppo per tutti e allontana definitivamente lo spettro della Superlega. La Uefa non ha alcuna intenzione di mortificare le competizioni nazionali, si troverà una soluzione per la crescita del calcio italiano ed europeo.

E il ricasco sul nostro format? Venti o 18 squadre in serie A?

Penso a una riforma da un punto di vista qualitativo, non quantitativo. Che riguardi tutto il sistema. Bisogna ritracciare il profilo dell’area professionistica e di quella dilettantistica. Così si surriscalda troppo il sistema.

E con il Cts come vanno le cose? Dalle ultime notizie siete stati più fortunati dello sci.

Il confronto che abbiamo avuto recentemente è stato molto positivo. Stiamo lavorando sull’ipotesi di avere all’Olimpico, per gli Europei, una buona percentuale di pubblico. Abbiamo apprezzato la loro disponibilità e soprattutto la loro consapevolezza del valore del calcio nel nostro Paese.

E se Mancini non volesse tirar dritto fino al Mondiale cedendo ad altre offerte?

Con Roberto abbiamo un bellissimo rapporto, ci confrontiamo spesso, lo faremo anche in tempi brevi. È un elemento fondamentale, ha un contratto fino al 31 dicembre 2022. E’ ovvio che se dovesse avere una proposta da fuori ci confronteremmo, e certo la Federazione non potrà mai essere concorrenziale con un club.

C’è un piano B per il dopo Europeo?

Assolutamente no. Roberto ci porterà al Mondiale e stiamo lavorando perché rimanga anche dopo. Conoscendo Mancini, mi sorprenderebbe vederlo interrompere questa storia.