rassegna stampa

Gol in tutte le lingue. Rivoluzione Roma: quante strade per andare in porta

LaPresse

Palle inattive, transizioni, lanci: la mano del nuovo tecnico. Totti: "Da Champions"

Redazione

Non sappiamo se la Roma, proustianamente, stia andando alla ricerca del tempo perduto. Ma se, come azzarda qualcuno, le idee di Fonseca assomigliano un po’ a quelle di Zeman, a benedire i giallorossi potrebbe servire uno che se ne intende: Francesco Totti, prima che parta per l’Argentina per andare a trovare De Rossi e magari intraprendere una nuova carriera da procuratore («può essere una strada», ammette). Ma è la Roma a sedurlo. «Ci siamo divertiti soprattutto nel primo tempo, con tante occasioni da gol – dice –. È normale che se la Roma giocasse sempre così, sarebbe tutto più facile, ma il campionato è ancora lungo. Godiamoci il successo, soprattutto perché già si parlava di crisi. Dopo una vittoria qui a Roma si diventa tutti più bravi, ma adesso invece bisogna stare con i piedi per terra. Bisogna puntare sempre a stare tra le prime 4, anche perché questi 2-3 acquisti di grande livello possono dare un gran contributo a una squadra che era già forte. Serviva soltanto qualche ritocco. Gli infortuni? Come si dice: prevenire è meglio che curare, ma non è facile andare contro la natura a volte. Si possono dare mille spiegazioni, dai campi alle troppe partite, per non parlare dei viaggi. Devi poi essere fortunato e sperare che i giocatori facciano una vita sana e che siano pronti».

LE STRADE DEL GOL - Pronta è senz’altro la Roma nel suo complesso per andare a caccia di gol. Otto segnati in 3 partite. E se è vero che il rovescio della medaglia parla anche di 6 al passivo, il bicchiere sembra davvero mezzo pieno, perché i giallorossi sembrano riuscire a trovare la porta avversaria in tutte le maniere. Calci piazzati: ci ha pensato Kolarov su punizione (Genoa) e su rigore (Lazio), mentre Cristante ha archiviato la pratica da calcio d’angolo (Sassuolo), con un gran colpo di testa con inserimento sul primo palo. Morale: se il calcio moderno vive come vangelo le occasioni da rete nate da palle inattive, sicuramente la Roma si sta attrezzando per non sciupare le occasioni che capitano. Transizione con difesa avversaria non piazzata: in pratica la prima rete segnata da Under (Genoa), con la palla giunta al turco grazie al servizio di Dzeko. Lancio lungo e uno contro uno: la rete del bosniaco (Genoa) in cui ha controllato il lancio di Pellegrini dalla mediana e si è liberato di tre difensori. Lancio lungo, sponda e assist: il gol di Mkhitaryan (Sassuolo), propiziato dalla torre di Dzeko per Pellegrini, che ha servito l’armeno. Azione dalla fascia: per informazione rivedere la percussione di Kolarov sulla sinistra con cross a Dzeko per andare in porta (Sassuolo). Contropiede in campo aperto: la rete di Kluivert (Sassuolo) nata dalla palla rubata nella metà campo giallorossa e seguita subito dalla verticalizzazione di Pellegrini per l’olandese, che fa quasi trenta metri da solo prima di battere Consigli. Ma le reti non sono tutto, perché Fonseca ha fatto anche aggiustamenti dietro (i due terzini si alzano a turno e non in contemporanea) e fatto svolgere a Pellegrini un ruolo da trequartista dinamico, non legato cioè solo alle zolle dei sedici metri avversari.

(La Gazzetta dello Sport)