Roma-Bosnia, un gemellaggio nato ieri pomeriggio. Se i tifosi giallorossi sapevano che la Mente della Roma è Miralem Pjanic, ora hanno scoperto anche il Braccio. Si chiama Edin Dzeko da Sarajevo, il bomber che a Roma mancava dai tempi di Batistuta. Come riportato nell'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", grazie alla prestazione di grande sacrificio, forza e gol, Edin è stato uno dei migliori in campo, confermando la sua caratura internazionale e la fama del grande attaccante. Non sorprende che persino lo sciopero del tifo degli ultrà della Sud contro Pallotta e il Prefetto, si sia sciolto proprio al momento del gol di Dzeko: «I tifosi dovrebbero esser contenti non perché segno io ma perché la squadra gioca bene - ammonisce l'attaccante -. Correre verso di loro è stato istintivo e il boato mi ha emozionato. Per me è importante aver segnato il primo gol della stagione. E’ tutto fantastico, soprattutto dopo tanti minuti di sofferenza contro una Juve molto forte. Ma nessuno è imbattibile, e io sono qui per vincere». Sull’amico Miralem. «Abbiamo un gran rapporto e non sono stupito del gol che ha segnato: lui è un artista». Pjanic può sorridere felice. «Ci ho parlato per tutta l’estate e sapevo della sua voglia di venire qui. Lo conosco, lui non vuole perdere mai. Sono sicuro che segnerà tanti gol».
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Gli basta una zuccata per interrompere lo sciopero dei tifosi
"Correre verso i tifosi è stato istintivo e il boato mi ha emozionato. Per me è importante aver segnato il primo gol della stagione"
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