Dieci anni e undici derby con la maglia della Lazio, tre stagioni e due stracittadine con quella della Roma. Se c’è qualcuno che ha diviso la Capitale negli anni Ottanta quello è Lionello Manfredonia, che quando c’è il derby non può fare a meno di rituffarsi con tutto se stesso nelle atmosferecapitoline. La sua intervista a Stefano Cieri su 'La Gazzetta Sportiva':


La Gazzetta dello Sport
Gioca Manfredonia: “La Roma sta meglio ma con Castellanos sarà un’altra Lazio”
Qualche laziale le rinfaccia mai il suo trascorso romanista? "Certo, succede ancora oggi, quando qualcuno mi incontra per strada e mi chiede come ha fatto un laziale a giocare per la Roma. È normale, nella Lazio sono stato 14 anni".
Ex Lazio ed ex Juventus, come ha fatto a farsi apprezzare dai tifosi giallorossi? "Con le prestazioni, se giochi bene poi non ti dice più niente nessuno. Ma è stato difficilissimo. Ho cercato di isolarmi e di non cedere alle pressioni".
Che gara si aspetta stasera? "La Lazio viene da una brutta sconfitta, la Roma è in salute. Ma nel derby può succedere di tutto. Spesso lo risolve un giocatore che nessuno si aspetta".
E chi lo può decidere stavolta? "Nella Roma il più forte è Paredes: grande carattere e personalità. tra i biancocelesti Isaksen, che è in un ottimo momento".
E il ritorno di Castellanos quanto può incidere? "Molto: è un attaccante, per Ranieri ci sarà un pericolo in più".
Sta facendo meglio Baroni o Ranieri? "Ranieri è un grande, è sempre stato un allenatore vincente. Baroni ha invece allenato squadre inferiori, ma ha sempre ottenuto ottime salvezze".
Sorpreso invece della rimonta della Roma? "Anche qui no, perché la squadra giallorossa è forte, aveva solo bisogno di crescere dal punto di vista mentale".
Quanto pesa l’assenza di Dybala? "Responsabilizza di più i ragazzi giovani che ora hanno più spazio per giocare. Penso ad esempio a Soulé e Baldanzi".
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