Magari oggi non viene riconosciuto subito ma ricordato sì, sempre. E alla fine per lui è questo ciò che conta davvero. Se chiedete a Giuseppe Giannini di guardare indietro e rivedere se stesso con la maglia della Roma e soprattutto col 10 sulle spalle, per prima cosa sorriderà, specificherà di aver dato tutto e di aver sempre sentito suo quel numero. Oggi compie 61 anni, è un marito devoto, un padre orgoglioso e un nonno che stravede per i nipoti. Ecco parte della sua intervista a 'La Gazzetta dello Sport':
La Gazzetta dello Sport
Giannini: “Mai rimpianto il no alla Juve. Per mia moglie buttavo le lettere delle fan”
Ma del Principe cos’è rimasto? "Forse non si vede ma c’è. Se penso al 10 che mi ha accompagnato per così tanti anni alla Roma, la prima cosa che mi viene in mente è la bellezza di quei giocatori che avevano estro, fantasia, talento. E ho realizzato il mio sogno di diventare uno di quelli".
Le manca vedere la 10 nella Roma di oggi? "No. Dopo di me c’è stato Totti e poi nessuno. Forse giusto Dybala potrebbe essere inserito in quel gruppetto di giocatori in grado di indossarla. Altri così negli ultimi anni non li ho visti. Comunque sì, è rimasto un vuoto. Anche se dopo Di Bartolomei, Giannini, Totti... farla indossare a un romano sarebbe un altro bel passaggio di consegne".
Crede sempre alle bandiere? "Esistono ancora? Penso a Retegui che ha accettato una situazione economicamente importante e ha pensato fosse meglio andare via. Basta che arrivi qualcuno che offre tanti soldi e qualsiasi progetto di permanenza si perde".
Se fosse arrivata a lei un’offerta simile? "Sarebbe facile dire ora: “Io sarei rimasto nonostante tutto”. Anche se poi l’ho fatto davvero, perché la Juve mi voleva ma non sono andato. Ma con certe cifre che girano ora... Ti siedi e rifletti".
Si è pentito di non aver accettato la Juve? "No. Non sono uno che rimugina o che si piange addosso per qualcosa che non è accaduto".
Sempre serio. Lei mai un eccesso, mai un gossip. "Mai. Ho sempre avuto una bellissima donna al mio fianco che è tuttora con me. Mi arrivavano tante lettere d’amore, qualcuna la leggevo per curiosità, poi le buttavo".
La rivedremo mai nella Roma? "Impossibile".
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