Dopo sette anni di attesa è stata mandata a processo Gallipoli-Real Marcianise (17 maggio 2009, 3-2 per i pugliesi e promozione in Serie B). Fu anche la prima soddisfazione da allenatore per Giannini. Peccato che quella vittoria fu comprata con 50mila euro, destinati ai giocatori campani. Il «dettaglio» è emerso da un’inchiesta della Direzione antimafia di Napoli sulle attività criminali della famiglia Righi e sui suoi legami con la camorra napoletana. All’epoca dei fatti, la figlia di Giannini, Francesca, era la fidanzata di Ivano Righi, figlio di Salvatore. I Righi stabilirono i contatti con la Real Marcianise e anticiparono il denaro per la combine. Dalle intercettazioni emerge che il Principe non solo sapeva tutto, era anche disposto a versare di tasca sua parte della cifra (almeno così si raccontano Righi padre e figlio). Mentre sul fronte penale siamo alle battute iniziali (Giannini è imputato di frode sportiva), quello sportivo si celebra oggi e l'ex dieci giallorosso spera di uscirne con un'omessa denuncia. E a quel punto che ne farà di lui la Roma, di cui sta promuovendo le academy in giro per il mondo?
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Giannini a processo. L’illecito può fargli perdere la Roma
Il Principe rischia di veder sfumare la collaborazione con la Roma a causa del processo per illecito sportivo
(A.Catapano)
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