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Giallini: “Adesso con Mou sarà grande Roma”

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L'attore: "La mia prima partita allo stadio? Roma-Foggia 3-1. Stagione 1970-1971, avevo sette anni. Mi portò allo stadio mio fratello Gianfranco"

Redazione

Il noto attore italiano e tifoso giallorosso Marco Giallini è stato intervistato da Elisabetta Esposito su La Gazzetta dello Sportsulla sua squadra del cuore.  Giallini tifa Roma perché? "Diciamo che la mia famiglia è un po’ inglese sul tifo, se sei dello United tuo figlio deve essere dello United, non può diventare del City. E così io non potevo essere romanista, anche perché il calcio fino a poco tempo fa era metafora della guerra di cui abbiamo bisogno per scannarci la domenica, per modo di dire eh! Ogni gol è come se ne avessi ammazzati una quindicina… E ve lo dice uno che non ammazzerebbe una mosca"Quindi va allo stadio? "Adesso meno, magari mi riprendono e vedermi sul maxischermo mi fa sentire veramente un co… preferisco starmene a casa"La prima partita che ha visto?"Roma-Foggia 3-1. Stagione 1970-1971, avevo sette anni. Mi portò allo stadio mio fratello Gianfranco. Ginulfi, Scaratti, Petrelli, Salvatori, Bet, Santarini, Capellini, Del Sol, Zigoni, Cordova, Amarildo. Allenatore Helenio Herrera. Ecco, questa era la formazione della mia prima partita. Poi Roma-Milan: giocava mammamia, Nestor Combin. Ho avuto la fortuna di vedere Cudicini. Gianfranco mi portava in Curva Nord perché in Sud c’erano già quelli un po’ più animati. Poi l’ho frequentata in un secondo tempo però mai in gruppi: stavo sempre lì, benvoluto da tutti. E putroppo ero dietro alla porta, dritto per dritto, anche quella sera maledetta dell’84…" La finale di Coppa dei Campioni persa con il Liverpool. "Quando sbagliammo l’ultimo rigore si sentiva il rumore delle falene. E dalla Curva Nord partì “Liverpool, Liverpool!”. E dopo due secondi “Roma, Roma”. Ecco. Quella forse, dopo la perdita di alcune persone care, è stata una delle serate più brutte della mia vita. E ancora adesso quando vedo quelli del Liverpool… Diciamo che ascolto i Rolling Stones. sui Beatles mi rode un po’…" Un buon gancio per spostarci sulla Roma di oggi "Abbiamo una bella squadra. Mourinho mi piace parecchio, del resto quando era nostro avversario non lo sopportavamo perché uno così si fa temere. È uno che dice “grande Spallettone” e dà i buffetti agli avversari, ma che all’occorrenza non evita di ammettere che abbiamo giocato malissimo. Ha cervello. Anche quando perdi, lo fai sapendo che lui qualcosa ai ragazzi dirà.. E questo serve sempre. E poi abbiamo grandi giocatori, da Pellegrini ad Abraham".