(Gazzetta dello Sport - A.Pugliese) Doveva restare a lavorare a Trigoria, se non fosse che poi ci si è messa di mezzo la sua Nazionale e quell’amichevole che la Costa d’Avorio giocherà mercoledì a New York, contro il Messico. E allora la Roma ha deciso di farlo arrivare fin qui, per conoscere prima i suoi compagni ed accelerare il suo ambientamento, anche se poi alla fine si tratta solo di due giorni, un approccio veloce e rapido come una folata di vento. Ma ieri mattina, intanto, Gervinho ha svolto il suo primoallenamento in giallorosso, all’American University di Washington, davanti ad una quarantina di tifosi. «Sono molto felice di essere qui, mi sembra un gruppo molto bello — ha detto l’ex giocatore dell’Arsenal —. Non vedo l’ora di cominciare ad allenarmi con continuità con la squadra ed indossare finalmente questa maglia anche in partita».
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Gervinho già in campo. Però la mira va rivista…
(Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) Doveva restare a lavorare a Trigoria, se non fosse che poi ci si è
Ambientamento Gervinho è sbarcato aWashington venerdì pomeriggio e ha preso subito confidenza con il gruppo. È apparso emozionato, a tratti timido, sicuramente un po’ spaesato da tutto il trambusto vissuto negli ultimi giorni, con gli spostamenti LondraRomaAmerica ancora sul groppone. Ieri, prima dell’allenamento, si è fermato a parlare a lungo con Rudi Garcia, l’uomo che lo ha voluto a tutti i costi in giallorosso e che lo conosce come le sue tasche. E poi con Francesco Totti, il capitano, che ha cercato di farlo sentire subito a suo agio e che gli ha spiegato alcune cose sull’ambiente giallorosso e sulle aspettative della squadra. Gervinho ha ascoltato, interagito, provato ad entrare subito nelle corde giallorosse.
Finalmente in campo All’American University Gervinho ieri ha svolto tutto l’allenamento, cominciando con il riscaldamento e poi partecipando alla partitella a campo ridotto. Una seduta intensa ma veloce, che poi ha visto il gruppo dei giovani fermarsi ancora per un po’ per un’esercitazione sui tiri al volo con due portieri, Skorupski e Lobont. Insomma, un po’ tutti quelli che la sera avrebbero avuto un ruolo marginale nella sfida contro il Chelsea. E con loro, però, si è fermato anche lo stesso Gervinho. Che, a dire il vero, ha messo in mostra una mira a dir poco precaria, con i palloni destinati un po’ ovunque, tranne che in porta. Farà meglio più avanti, anche se poi le qualità per cui Garcia lo ha voluto sono altre, non certo la capacità di calcio, ma piuttosto la velocità e la possibilità di creare superiorità numerica. Quello che ha colpito, in realtà, è stata poi la sua disponibilità a fine allenamento. Gervinho si è fermato a parlare con i tifosi, a firmare autografi ed a fare foto. Che sia entusiasta di questa avventura si nota anche da queste piccole cose (che poi tanto piccole non sono...). Subito dopo Ferragosto, potrà finalmente lanciarsi davvero nella sua nuova avventura. Sperando che aggiusti un po’ la mira, però...
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