Un anniversario celebrato e un compleanno da festeggiare. Magari con un gol, che sarebbe ora. Nicolò Rovella compirà appena vent’anni il 4 dicembre ed è già un punto fermo della Nazionale Under 21, con cui ha appena completato un anno esatto di appartenenza. Vittoria al debutto il 12 novembre 2020 in Islanda, vittoria venerdì scorso in Irlanda. In due ruoli diversi: regista a Reykjavik, mezzala-incursore a Dublino. Costruttore e invasore, per usare termini cari allo staff azzurro. Come riporta Alex Frosio su La Gazzetta dello Sport, Nicolò è una certezza in Nazionale e al Genoa.
La Gazzetta dello Sport
Genoa, Rovella: “Ora spero che Sheva m’insegni a far gol”
Il centrocampista tra Nazionale e il suo Genoa: "Amo questo club e il tecnico sa come agire..."
Cos’è cambiato in questo anno? "Sicuramente ho più esperienza qui in Under 21, avevo già giocato in altre nazionali giovanili ma qui è diverso, più partite fai più cresci".
Sta imparando anche nuovi compiti di attacco. "È una cosa sui cui sto lavorando e che sto cercando di migliorare, anche a Genova, perché mi manca essere più incisivo davanti, con gol e assist. Ci devo lavorare".
Ancora zero gol in carriera. Quando segna il primo? Ride. "Ha ragione, speriamo presto. La precisione sotto porta ancora non ce l’ho".
A proposito di gol, a Genova troverà Shevchenko. "È stato un grande giocatore quindi capisce le dinamiche di spogliatoio e di campo. Può fare bene al Genoa, lo spero".
Nato a Segrate, cresciuto prima all’Accademia Inter poi all’Alcione. Come ci è finito al Genoa? "Prima di tutto mio nonno è nato a Genova, quindi è un po’ una cosa di famiglia. Quando avevo 13 anni mi ha chiamato il Genoa: io non ci credevo, mi sono detto figurati se mi chiama un club così importante. Invece sono andato lì e mi sono innamorato del centro sportivo e della società. È stata una scelta di cuore".
Al Genoa lei ora è in prestito dalla Juve, che l’ha valutata 38 milioni (20 più Portanova e Petrelli). Ha un po’ sofferto questa etichetta con il prezzo che le hanno attaccato addosso? "Devo essere sincero, non ci penso. Quando uno viene chiamato da un club importante come la Juventus sicuramente è un onore, ma io penso solo al Genoa e a fare bene con il Genoa".
E poi ora Shevchenko: le può insegnare a far gol. "Speriamo!".
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