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Genoa, Blessin traccia la rotta: “Pretendo grinta e flessibilità”

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Il tecnico è fiducioso: "A Roma non sarà facile, ma proveremo a sfruttare qualche possibile loro difficoltà"

Redazione

Non è un obiettivo banale, sia chiaro: “Vorremmo che alla fine della partita i nostri avversari potessero dire che contro il Genoa non è facile giocare". Alexander Blessin s’era già preso il Genoa in quarantott’ore, appena arrivato a Genova all’antivigilia della gara casalinga contro l’Udinese, scrive Filippo Grimaldi su La Gazzetta dello SportGli ultimi giorni di mercato, che hanno dato un volto completamente nuovo (e definitivo) alla rosa rossoblù, insieme alle due settimane di lavoro in più, hanno confermato la scossa che il tecnico di Stoccarda, il quarto di questa tormentata stagione del Grifone, ha portato nell’ambiente grazie al suo contagioso ottimismo.  Il mercato ha portato a Genova elementi giovani, ma già formati e con una buona esperienza: ragion per cui oggi è lecito attendersi parecchi debutti (uno su tutti: Amiri, anche se non è detto che parta dall’inizio), utili a mettere in pratica il gioco verticale e di grande intensità che sta alla base del 4-2-3-1 sperimentato in questi giorni a Pegli da Blessin. Ha parlato, Blessin, di “flessibilità della rosa”, facendo riferimento cioè alla capacità del gruppo di adattarsi alle varie situazioni tattiche in corso d’opera, oltre al vantaggio dovuto a un’ampiezza dell’organico (più razionale rispetto a quello di inizio campionato) che sarà utile sul medio e lungo periodo. Si riparte dall’Olimpico, e prima della chiamata del Genoa, nella serata del 19 gennaio scorso, mai avrebbe immaginato che la sua vita sarebbe così radicalmente cambiata. “Ho già visto delle cose positive in questi ultimi allenamenti – ha spiegato fiducioso il tecnico di Stoccarda -. Ma, soprattutto, ho visto un gruppo unito. Pensiamo però alla Roma, una grande squadra con un grande allenatore, che possiede un incredibile modo di giocare, con un contropiede molto pericoloso e una grande velocità. Noi proveremo a sfruttare qualche possibile loro difficoltà. Poi si può anche sbagliare, ma l’importante è non demoralizzarsi”.

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