A chi vogliamo prestare fede? Alla Smorfia napoletana oppure allo spiritualismo transreligioso? Pensando a quei due numeri 7 che domani scorrazzeranno sul prato dell’Olimpico, scrivono Massimo Cecchini e Marco Guidi su La Gazzetta dello Sport, saremmo tentati di prestare fede alla seconda strada. Lorenzo Pellegrini e Teun Koopmeiners, infatti, non fanno pensare al “vaso di notte” (è l’interpretazione della Smorfia), bensì alla “completezza”, come viene evidenziato dall’Ebraismo al Cristianesimo, dall’islamismo al Buddismo. Ecco, è proprio il senso di completezza che ci piace. Quello che consente a Pellegrini e Koopmeiners di essere centrocampisti totali, in grado di muoversi (bene) in tante posizioni del rettangolo verde. Per questo stasera, davanti a 42.000 spettatori, la rincorsa Champions di Roma e Atalanta passerà anche dai loro piedi, con la curiosità che – se gli intrecci di mercato avessero portato ad altri sviluppi – l’italiano e l’olandese avrebbero potuto vestire entrambi il giallorosso, perché Koopmeiners a Trigoria piaceva molto. Con Pellegrini parliamo di un giocatore che ha saputo segnare già 9 gol e fornire 5 assist, anche se il grosso del bottino è arrivato prima di dicembre. Un maledetto infortunio muscolare, infatti, gli ha fatto saltare dieci partite, fra cui anche la sfida dell’andata contro la squadra bergamasca, in quella che forse è stata la migliore partita giocata dai giallorossi di Mourinho in stagione, e non a caso finita con un 1-4 in trasferta da brividi. Buon piede, intelligenza tattica sopra la media, solida tenuta fisica e un’innata capacità realizzativa. Sono queste quattro caratteristiche che hanno fatto di Koopmeiners il jolly preferito di Gasperini già al suo primo anno in Italia. Perché l’olandese, sulla carta, non era un titolare fisso dell’Atalanta. Partiva come prima alternativa per far rifiatare gli inossidabili De Roon e Freuler. L’uso del passato è d’obbligo, dato che poi i fatti ci hanno detto che “RoboKoop” è il 9° calciatore più utilizzato della rosa per minutaggio, pur essendo arrivato dopo due giornate di campionato. E nell’ultimo periodo, più ancora che da mediano, è stato impiegato come incursore o finto trequartista.
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