Nell’uno contro uno, i numeri danno ragione a Gian Piero Gasperini: negli incontri con Eusebio Di Francesco cinque successi, tre pareggi, tre sconfitte. Ma i numeri non sono tutto nel calcio: non spiegano la corrente di stima tra due personaggi per certi versi simili, non spiegano le aspettative per una partita che regala sempre sorprese. Nella stagione passata, la Roma vinse a Bergamo in agosto e perse all’Olimpico in gennaio. Questa volta ha pareggiato in casa all’andata (3-3) e conta di far meglio, con o senza risultato pirotecnico.
rassegna stampa
Gasperini-Di Francesco, maghi in coda per l’Euro
Di generazioni diverse, in comune hanno l’amore per un calcio corale e d’attacco. E la stima reciproca che è difficile scalfire
Gasperini - scrive Alessandra Bocci su "La Gazzetta dello Sport" - ha saputo costruire una macchina gioiosa, sopravvissuta alle cessioni e alle delusioni, come l’eliminazione dall’Europa League. In comune con Di Francesco ha il senso per un calcio corale, quello che a volte in provincia, senza star, si è obbligati a cercare e che Di Francesco ha voluto portare nella Roma che invece di primedonne ne ha. Ma il tecnico abruzzese è il tipo che tira dritto e la condotta della sua squadra in Europa nella stagione passata gli ha garantito i bonus da spendere in un inizio di campionato un po’ così.
Hanno altre cose in comune in ordine sparso, oltre all’amore per il gioco: il ruolo da calciatore (entrambi centrocampisti), l’ingresso graduale nel mondo delle panchine (Gasperini cominciò con le giovanili della Juve, club nel quale era cresciuto, Di Francesco come team manager della sua Roma subito dopo il ritiro), il periplo in provincia. Gasperini ha avuto un contatto, ma breve, con la vita del grande club, Di Francesco chiamato dalla Roma non si è lasciato scappare l’occasione. Esordiente in Champions, ha stupito con la sua Roma, ma neppure l’Atalanta di Gasperini in Europa League ha sfigurato e i passi falsi sono stati peccati di gioventù. Perché lavorano molto con i giovani, sia il tecnico dell’Atalanta che quello della Roma, che sta crescendo una Next-gen giallorossa non soltanto per scelta societaria. Il calcio di Di Francesco come quello di Gasperini è un laboratorio di idee con vista sull’Europa. E una fetta di qualificazione alla coppa dei grandi passa dalla partita di oggi.
Una gara fondamentale che non influenza il clima di fairplay fra i due tecnici. "Questo è uno scontro diretto per la zona Champions. L’Atalanta è un’avversaria molto temibile per il quarto posto, non ha coppe europee, ha solo la Coppa Italia. Fa paura, ha tutte le potenzialità e le carte in regola per poter ambire al quarto posto", ha detto Di Francesco, e non sono le solite parole.
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