Esperimenti, moduli e mosse che in campo funzionano, rotazioni continue, scelte tattiche in corsa dettate dalle sensazioni del momento e difensori goleador. È sempre lui, Gian Piero Gasperini. Il nuovo "mago" della Roma non dà certezze assolute a nessuno. E questa Roma prima in classifica, - scrive Alessio D'Urso su La Gazzetta dello Sport - sorretta da una manovra che migliora di partita in partita, comincia a piacergli davvero. "A volte facciamo un po' di confusione e perdiamo le distanze, ma quando troviamo le misure giuste diventiamo una realtà che non sbanda, difficile da superare. Il morale e alto". Se Hermoso è quel difensore sul punto di lasciare la Capitale la scorsa estate e ieri invece è risultato decisivo dopo Ndicka e Mancini in Europa League, Dovbyk è l'altro caso emblematico di un attaccante impiegato al momento opportuno dall'allenatore. Perché il "laboratorio" del tecnico non chiude mai. "Se potevo far entrare Dovbyk dopo l'infortunio di Ferguson? Ho scelto Bailey con Dybala e Soulé per giocare sulla tecnica, l'aspetto fisico non conta in certe situazioni". Il sogno domenica sera contro il Milan al Meazza può continuare: "Sono contento ma, ripeto - ha concluso il tecnico giallorosso -, la cosa che mi fa più felice è la crescita del gruppo sotto il profilo del gioco. Stiamo attraversando un ottimo momento".
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