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Garcia: “La Roma è il mio club del cuore. Oggi a Gasp manca uno come Gervinho”

Garcia: “La Roma è il mio club del cuore. Oggi a Gasp manca uno come Gervinho” - immagine 1
L'ex tecnico di Roma e Lille è sicuro: "Roma squadra solida, è da quarto posto"
Redazione

Un pezzo di cuore a Lilla e l’altro a Roma. Un passato, ma anche un presente e un futuro che lo legano alle due città e ai due club. Quasi come fosse una questione di sangue, perché poi Rudi Garcia i suoi sentimenti li vive sempre in modo assai profondo. Il tecnico e attuale ct del Belgio ha rilasciato un'intervista a la Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole

Roma-Lilla, la gara del cuore...

«È vero. Il Lilla è il club che mi ha fatto nascere, dove sono diventato giocatore e poi ho allenato per 5 anni, un periodo lungo, vincendo Ligue 1 e coppa di Francia. Ogni volta che torno è come stare a casa. E poi la Roma, il mio club del cuore in Italia e all’estero. La cosa che mi stupisce è l’affetto della gente ogni volta che torno. Io sono innamorato di Roma. Comunque vada oggi io vincerò, anche in caso di pareggio...».

Con i giallorossi due secondi posti. Era forte la sua Roma...

«A volte ci sono grandi squadre che hanno la sfortuna di trovarsi davanti una squadra ancora più forte. Nessun rimpianto, abbiamo fatto anche un po’ di storia con le dieci vittorie consecutive e gli 85 punti. Il primo anno la squadra aveva talento e carattere, con leader come il capitano (Totti, ndr ), De Rossi, De Sanctis, Benatia e Castan... Squadra fortissima, difficile da affrontare, che ha lottato fino alla fine per lo scudetto. L’anno dopo è stato un secondo posto speciale, raggiunto nel derby vinto alla penultima. Il terzo eravamo partiti bene, ad ottobre eravamo primi. Poi gli infortuni, tra cui Salah e Dzeko. Una bella storia, da Roma sono uscito come un allenatore più esperto e un uomo migliore».

Tra l’altro sia a Lilla sia a Roma ha avuto Gervinho. Gasperini cercava proprio uno così...

«Visto che non potrò esserci, lui sarebbe l’ideale oggi per il calcio d’inizio... Giocatore forte, che spaccava in due le difese. L’altro giorno ho visto Atalanta-Bruges: Sulemana è uno che gli assomiglia, può essere devastante».

Giovedì scorso era a Nizza. Che impressione le ha fatto la Roma?

«Squadra solida, che deve ancora esprimere il suo potenziale. Davanti Dybala è speciale ma è spesso fuori e mi sembra che Ferguson e Dovbyk non abbiano ancora raggiunto la forma migliore. Ma sono contento per il mio Pellegrini (che esordì in A proprio con Rudi, ndr ), il gol alla Lazio mi ha reso felicissimo. In Italia ci sono squadre più forti, ma è un bel momento e Gasperini è un ottimo allenatore. La Roma difende bene e non prende gol, così si può andare lontano. Ma non so se la squadra sia pronta per lottare su tutti i fronti. Può fare un buon campionato e centrare l’obiettivo di finire tra le prime quattro».

Nella sua Roma giocava anche un certo Dzeko. Edin ha l’elisir della giovinezza?

«Giocatore molto intelligente, sa dove posizionarsi per essere ancora efficace alla sua età. Sono contento di vedere ancora giocatori come lui o Giroud, che è una forza della natura. Avete visto il gol con il Brann? Ha saltato talmente tanto che sembrava Michael Jordan... Noi in Francia diciamo: “Salti e poi quando cadi hai la neve sui capelli”, per rendere l’idea di quanto è andato in alto. È un bomber, ha il gol nel sangue, ma soprattutto è ancora felice di giocare a questi livelli».

Il Lilla che squadra è?

«L’ho vista contro il Lione, non meritava affatto di perdere, anzi... È una squadra meno forte dello scorso anno, davanti le partenze di David e Zhegrova pesano. Ma sa stare in campo».

Ma Svilar invece giocherà mai con il Belgio?

«Non lo so. Mile è fortissimo, ma ha questo problema di quella mezza partita disputata con la Serbia. Ma sono coperto bene con il più forte di tutti, Courtois».