A lamentarsi dei pareggi, succede anche peggio. Succede che la Roma perde la faccia in casa, ancor prima della partita. «Siamo i favoriti per il secondo posto», aveva detto prima del match il d.g. Mauro Baldissoni. Chissà se la pensa ancora così, dopo aver visto una squadra centrare il record più impensabile e meno ambito: 7 partite consecutive senza vittoria all’Olimpico, eguagliato il...primato del 1992-93, quando Sinisa Mihajlovic - proprio lui - era un giocatore della Roma. Dopo 6 pareggi, ecco la sconfitta. Ecco soprattutto la Lazio soffiare alle spalle, a un solo punto di distanza in classifica. La volata diventa per la Champions League, c’è in ballo pure il terzo posto, mica solo il secondo. «Mercenari, mercenari» e «andate a lavorare»: questo il repertorio urlato dalla Curva Sud dopo il raddoppio della Samp. I buoi erano ormai scappati, i segnali confortanti dell’1-1 di Firenze in Europa League annientati a fronte di una squadra che ha smesso di credere nell’idea di calcio che aveva costruito. L’idea che aveva convinto Keita a firmare per la Roma l’estate scorsa: è finita con il maliano in preda a una crisi di nervi, dopo l’applauso all’arbitro Calvarese. Tanto che alla fine della partita il centrocampista è persino tornato in campo, bloccato dallo staff di Garcia nel tentativo di andare a discutere con Calvarese.
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Garcia frusta i big: «I talenti devono risolvere»
«Per un’ora in campo ho visto una buona Roma, ci è mancato solo il gol, mentre la Sampdoria ha trovato la rete alla prima occasione»
AUTODIFESA GARCIA Che poi hai voglia, a discutere. Contestati i giocatori, nel mirino c’è anche Garcia, stritolato tra una squadra che pare non credere in quello che fa, un mercato di gennaio inadeguato e una società che certo non può essere soddisfatta dell’andamento in campionato, ben al di sotto delle aspettative stagionali. Ma il tecnico ha difeso il suo lavoro: «Per un’ora in campo ho visto una buona Roma, ci è mancato solo il gol, non abbiamo avuto successo nelle occasioni, mentre la Sampdoria ha trovato la rete alla prima occasione». Poi Garcia ha puntato il dito verso i suoi giocatori: «Finché creiamo occasioni, vuol dire che il gioco c’è. Ma bisogna essere più cattivi sotto porta. In questo momento la Roma non sta avendo tanto dai suoi giocatori di talento, sono loro che devono risolvere le partite quando hanno l’occasione di farlo. Il rosso a Keita? L’arbitro poteva non darlo. La Lazio si avvicina? La mia preoccupazione è passare il turno in Europa League, poi penseremo al Cesena. In campionato nulla è perduto». Oddio, la fiducia della gente sì: «Ma l’unica via per riguadagnarla è tornare a vincere». Facile a dirsi...
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