Qualcuno la domanda se l’è fatta: ma cosa ha sbloccato la trattativa fra James Pallotta e Dan Friedkin a fine dicembre, quando lo stallo perdurava? L’uovo di Colombo, verrebbe da dire, visto che si tratta del solito oggetto del desiderio, ovvero il nuovo stadio della Roma, che dovrebbe sorgere nell’area di Tor di Valle, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.
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“Garanzie per lo stadio”. Così Friedkin ha rotto gli indugi
L’ottimismo del Comune ha sbloccato lo stallo. Vitek possibile partner nella costruzione. La ricapitalizzazione è ok
Proprio nel periodo natalizio, infatti, il magnate texano (ma di origini californiane) tramite intermediari ha sondato con discrezioni gli uffici comunali per sottoporre un quesito di fondo: ma avete intenzione o no di dare il via libera al progetto? Incassata la risposta positiva, si è deciso di alzare l’offerta e andare avanti nella trattativa. Insomma, come sempre, lo stadio resta come cartina di tornasole per il futuro del club giallorosso, tanto che c’è chi giura come – oltre al blitz nel centro sportivo di Trigoria – Friedkin abbia avuto il tempo e la voglia di fare un sopralluogo a Tor di Valle, anche se conferme non ce ne sono.
Intanto, messa al sicuro la prima tranche della ricapitalizzazione "pallottiana", pari a circa 45 milioni (di cui 10 di crediti trasformati), si attende solo che il Comune a inizio anno passi dalle parole ai fatti. Occhio però ai rischi. che la politica capitolina pone davanti ogni giorno.
Un rallentamento della pratica Tor di Valle non farebbe affatto felice Friedkin, ma oggi, giurano tutti, è il momento di essere ottimisti.
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