rassegna stampa

Di fronte i numeri 16. Serve anche fortuna

Per De Rossi sarà il derby numero 25. Oggi lui deve vincere la sfida contro l'altro numero 16 in campo, Marco Parolo

Redazione

Forse non è neppure necessario ricordare il significato del numero 16 nella Smorfia. Ma sì, per vincere un derby servirà anche...fortuna. Il 16, s’intende. Quello di Marco Parolo e Daniele De Rossi, sagome azzurre di una sfida europea, altro che cittadina. Sfida capitale, nel senso più economico che ci sia. Sfida del cuore, e nel cuore di Lazio e Roma sono Parolo e De Rossi. Numero «potente», in matematica, quel 16. E come non accostare la potenza a uno come Parolo, punto fermo di un centrocampo che ha visto ruotare tante facce durante la stagione, ancora a cui la Lazio si è aggrappata nei momenti meno semplici. Ultimo esempio, in senso temporale, la rete in acrobazia di Bergamo che ha tenuto in piedi la squadra di Pioli, in emergenza dopo una primavera di perenne spinta sull’acceleratore.

E SONO 25Perenne come la ricerca della felicità di De Rossi, che con i derby non ha mai avuto un rapporto semplice. «Ho imparato a gestirli abbastanza bene» ha detto a inizio della scorsa settimana. È quell’«abbastanza» con cui fare i conti, che magari non toglie il sonno ma certo fa passare ore agitate. Molto spesso il centrocampista ha dovuto fare i conti con un eccesso di foga dannoso, per lui e per la Roma. Troppe volte un prematuro cartellino giallo ne ha condizionato la prestazione. Ecco, oggi l’esame sarà (anche) sulla maturità. Per lui sarà il derby numero 25. Da giocare poche ore prima di una ricorrenza — il 26 maggio — che per poco non lo convinse a lasciare Roma. Ma il filo non s’è mai interrotto. L’ultimo duello sarà con Parolo.