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La Gazzetta dello Sport

Friedkin, un anno di Roma: il colpo Mou non basta, rivoluzione ancora a metà

Getty Images

L’Europa che conta è lontana e il cambio di passo (stadio e ricavi) non è arrivato. Dopo lo Special i tifosi aspettano colpi di spessore

Redazione

Da un po’ di tempo in giro per Roma si sente una cantilena che suono più o meno così: "Non parlano mai, ma almeno i fatti li fanno". Già, solo che adesso anche i fatti iniziano ad essere meno luccicanti di quanto poteva sembrava all’inizio del loro percorso, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Certo, hanno avuto il merito di portare José Mourinho nella Capitale, che non è una mossa da poco. Anzi. E anche quello di aver preso la Roma in una situazione economica a dir poco disastrosa, caricandosi sulle spalle debiti ed impegni futuri. Ma il primo anno dei Friedkin (presero la Roma nella notte tra il 5 e il 6 agosto 2020), a conti fatti, si chiude con un bilancio da rivedere. In tutti i sensi.

I Friedkin finora hanno speso ben 387 milioni di euro, tra i 199 investiti per l’acquisto del club (al netto dei debiti, con un enterprise value di 591 milioni) e i 188 immessi nel giro di un anno per versamenti in conto di aumento capitale. Tanti soldi, soprattutto per coprire l’attività corrente, anche se i conti del club danno allarme rosso. Sono arrivati così ben dieci nuovi dirigenti, da Tiago Pinto a Maurizio Costanzo. Una rivoluzione totale, a cui però non hanno fatto seguito i risultati sul campo. Da quando sono a Roma i Friedkin hanno infatti gestito due sessionireali di mercato. In quella attuale, dove dopo aver perso l’obiettivo numero uno (Xhaka), a Trigoria sono arrivati Rui Patricio, Vina e Shomurodov, tutti tra l’altro assai ben pagati (per un totale di 42 milioni di euro, più 7,5 di bonus variabili).

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Nel frattempo, ovviamente, l’altra grande tema della proprietà è la costruzione del nuovo stadio. Dopo aver infatti abbandonato il progetto di Tor di Valle e aver recentemente incassato dal Comune la revoca del pubblico interesse sul sito precedentemente preposto alla costruzione i Friedkin ora stanno lavorando per un secondo progetto. Di buono e di diverso rispetto al passato c’è che Dan e Ryan sono davvero sempre presenti, sia a Trigoria sia (quasi) ovunque vada la Roma. Ora la gente si aspetta anche degli acquisti di spessore, proprio mentre Mourinho sta plasmando la rosa attuale cercando di infondergli sempre più cattiveria agonistica. Questa Roma più che sui nomi punti sulla fame, sulle motivazioni e sulla voglia di vincere e arrivare.