"Un gigante addormentato". Così Dan e Ryan Friedkin definirono la Roma dopo averla acquistata, nell'estate 2020, al termine di una trattativa durata nove mesi, in piena pandemia, scrive Marco Ilaria su La Gazzetta dello Sport. Il gruppo texano, arricchitosi con la vendita di auto Toyota e i business nel turismo di lusso e nell'intrattenimento, puntava a sfruttare tutte le potenzialità inespresse del club giallorosso (e della Serie A), dal marchio al progetto più ambizioso di tutti, lo stadio di proprietà. Il modello americano, insomma. Quattro anni dopo, il gigante è ancora addormentato, nonostante un investimento ormai nell'ordine del miliardo di euro. Mentre il patrimonio personale di Dan è schizzato, secondo Forbes, dai 3,3 miliardi di dollari del 2020 agli attuali 8,1, l'operazione calcistica ha riservato poche gioie e tante delusioni. I soldi, il tycoon Usa, li ha fatti altrove. La Roma resta un'attività in forte perdita. Questo perché, banalmente, il gigante poteva svegliarsi solo ritrovando il palcoscenico della Champions. E invece, in queste quattro stagioni, la Roma si è piazzata settima e poi tre volte di fila sesta in Serie A. La vittoria nella Conference 2022 ha restituito a una piazza affamata un trofeo continentale che mancava da 61 anni, ma non ha spostato granché a bilancio. E nemmeno la finale di Europa League 2023. I quattro esercizi firmati da Friedkin si sono chiusi tutti in deficit: -185 milioni nel 2020-21, -219 nel 2021-22, -103 nel 2022-23, -81 nel 2023-24. Il trend, quantomeno, segnala un miglioramento. Nell'esercizio al 30 giugno 2024, appena approvato, i costi operativi sono calati di circa 15 milioni. Peraltro, gli 81 milioni di rosso tengono anche conto dell'accantonamento degli oneri relativi all'esonero del tecnico Daniele De Rossi e del suo staff.
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Friedkin, spesa a 958 milioni. I conti in lieve miglioramento
Nell'agosto 2020, Friedkin ha investito 199 milioni per acquisire il pacchetto di maggioranza dalla cordata capeggiata da James Pallotta, in un'operazione che valorizzava la Roma 591 milioni (inclusi i debiti). Due anni dopo, Friedkin ha rilevato in Borsa le azioni residue per 37 milioni tra Opa e rastrellamenti, arrivando al 100% delle quote e portando il club fuori da Piazza Affari. Contestualmente, non ha mai smesso di pompare soldi nelle casse giallorosse: 163 milioni nel 2020-21, 206 nel 2021-22, 233 nel 2022-23, 90 nel 2023-24, 30 nella prima parte di questa stagione. Risorse fondamentali per coprire il fabbisogno di cassa e per abbattere, attraverso il rimborso del bond, l'indebitamento finanziario. L'investimento dei proprietari americani nella squadra della Capitale ammonta a 958 milioni. Insomma, Friedkin non ha intenzione di alzare bandiera bianca, anche se il ritorno dell'investimento, al momento, appare lontano e certamente non potrà materializzarsi prima che vada in porto il dossier stadio. Intanto, sta per gravare un altro impegno oneroso sulle spalle del gruppo con sede a Houston e base europea a Londra.
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