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Friedkin, il rilancio economico. L’uscita dalla Borsa il 20-25 settembre

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La proprietà, per sistemare i conti, punta a un nuovo aumento di capitale per il 2023

Redazione

Il processo versouna nuova Roma continua, scrive Elisabetta Esposito su La Gazzetta dello Sport. Anche per ridare nuova solidità a conti e società. La prossima, decisiva tappa è il completamento del delisting. I tempi sono un po’ più lunghi del previsto: il club uscirà definitivamente dalla Borsa il 20-25 settembre, 22 anni dopo l’intuizione del presidente Sensi di quotare la società.

Il delisting, per i Friedkin, è fondamentale per muoversi con meno vincoli operativi e tempi decisionali più rapidi, in modo da guadagnare uomini e risorse per un risparmio valutato in circa 7 milioni tra snellezza burocratica, spese vive e costi del personale. I Friedkin, per arrivare a questo risultato (già inseguito nel novembre del 2020 quando venne rastrellato solo l’1,6% di azioni partendo dall’86), hanno dovuto fare un nuovo investimento da 38,5 milioni, cifra che il 22 luglio li ha portati ad avere il 95,9% delle azioni giallorosse, pari a 603,2 milioni. Il restante 4,1 verrà acquisito nella fase di squeeze out .

Buona parte del successo di questa maxi operazione finanziaria si deve al piano di incentivi portato avanti durante l’Offerta pubblica di acquisto per spingere i tifosi a cedere la propria quota di titoli. Il programma chiamato “Assist” prevedeva infatti una serie di vantaggi per chi vendeva entro il 22 luglio: la possibilità di incontrare il top management del club, che in sintesi era quello che succedeva prima all’azionista che partecipava all’assemblea, un premio economico, (0,43 euro per azione prima e 0,45 da metà luglio a fronte dello 0,36 al momento dell’annuncio dell’Opa), ma anche l’ingresso a Trigoria per seguire un allenamento, gagliardetti firmati, maglie, sconti ai Roma Store e una finestra prioritaria di acquisto biglietti per il derby. Agli azionisti più “ricchi” (quelli pronti a vendere da 25.000 a 180.000 azioni) l’opportunità di incontrare Mourinho e avere il proprio nome su una maglia speciale, per quelli con oltre 180.000 azioni una cena con i riservatissimi Friedkin.

È evidente: la proprietà ha progetti importanti e a lunga scadenza, come dimostra il piano per la costruzione dello stadio di proprietà a Pietralata. Per rendersene conto basta dare un’occhiata alla cifra sborsata finora da Dan Friedkin per il club: a fine luglio 632,5 milioni: 199 per comprare il club, 595 per le spese correnti e 38,5, appunto, per uscire dalla Borsa.

I Friedkin, per sistemare i conti, intendono portare a termine un nuovo aumento di capitale già nel 2023 in modo da concedere al club maggiore respiro, necessario se si vuole diventare davvero grandi.