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rassegna stampa

Friedkin adesso vuole tutta la società per sé

LaPresse

Ufficiale l’Opa, il presidente punta al 100% delle azioni. Per dare stabilità al progetto, poi il possibile delisting

Redazione

L’Opa, la possibile (probabile) uscita dalla Borsa, l’aumento di capitale, il progetto stadio: in una sola parola "stabilità". Terminato il calciomercato, con il lavoro di suo figlio Ryan decisivo, insieme a quello del Ceo Fienga, per riportare a Trigoria Chris Smalling, il presidente della Roma Dan Friedkin può dedicarsi a consolidare la struttura finanziaria del club, obiettivo dichiarato fin dal giorno del passaggio di proprietà, ormai quasi due mesi fa, e a progettare il futuro per dare alla Roma anni più sereni rispetto agli ultimi dell’era Pallotta, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport.

Friedkin, infatti, che già detiene l’86.6% delle azioni del club vuole avvicinarsi quanto più possibile al totale, per poter così guidare con più stabilità la Roma e, eventualmente, avere argomenti più convincenti di fronte a potenziali investitori. Una volta resa più forte la base del club, arriverà il piano industriale vero e proprio, con la scelta del d.s. e di altri manager di caratura internazionale che lavoreranno a Trigoria e nel mondo, con Roma che sarà però il centro di potere principale.

Intanto, è arrivato ieri il via libera da parte della Consob al documento di offerta per l’Opa totalitaria obbligatoria, promossa in agosto da Romulus and Remus Investments Llc, il veicolo della famiglia Friedkin, nei confronti della As Roma.

Una volta completata l’Opa si deciderà se effettuare il delisting e uscire dalla Borsa, cosa al momento molto probabile. Il passo successivo sarà poi l’aumento di capitale, altro passaggio necessario per dare alla Roma ancora più liquidità e certezze dal punto di vista finanziario.

Ora i Friedkin dedicheranno ancora più attenzione al progetto stadio. Dan Friedkin non è uomo che ama perdersi in chiacchiere. Vuole decisioni concrete e rapide e, quando necessario, sceglie in prima persona assumendosene il rischio. Anche per questo, insieme ai suoi più stretti collaboratori, ha deciso di essere in prima linea su Tor di Valle. La sensazione è che da qui ai prossimi mesi nella Roma, e in tutto quello che le gira intorno, cambieranno molte cose. Finanziarie e non.