rassegna stampa

Freccia su Zoff, ma De Rossi vede la scadenza: 2018

Il centrocampista della Roma: "Sono realista: il Mondiale può essere l’ultimo torneo azzurro"

Redazione

Daniele De Rossi questa sera contro l’Uruguay arriverà a 113 presenze in Nazionale, staccherà un mito come Zoff. "E’ stata una pugnalata vedere che a Coverciano hanno tolto la tabella — scherza (tornerà, ndr) — ma provo un grande orgoglio. Ora Zoff, poi ci sarà Pirlo (a 116, ndr): avere davanti mostri sacri non mi lascia indifferente". Forse anche perché stanno per scorrere i titoli di coda. "Il prossimo anno comincerà la National League, ma non so se mi riguarderà. Anzi, penso di no. La Roma e l’Italia sono la mia famiglia. Il Mondiale, però, potrebbe essere la mia ultima esperienza in Nazionale. Dopo aver firmato l’ultimo contratto con la Roma, è onesto pensare che potrei essere al capolinea di due storie bellissime. E’ un discorso logico, sto per fare 34 anni. Sono sicuro che potrò essere un giocatore forte nel prossimo Mondiale, però se mi immagino a 37 anni, cioè all’Europeo 2020, devo essere un po’ realista con me stesso".

De Rossi a ore scoprirà il 6° allenatore della Roma della gestione Usa: "In Nazionale tra Conte e Ventura c’è stata continuità. Mi auguro che ci sia anche a Trigoria, perché negli ultimi anni abbiamo fatto risultato importanti, spero che si continui allo stesso livello. Starà a noi calciatori immedesimarsi nella cultura del nuovo allenatore, piuttosto che il contrario. Che Spalletti sia andato all’Inter mi dispiace, gli sono legato. Lo reputo molto forte, spero che non lo faccia vedere al 100% all’Inter, che sarà nostra rivale per le piazze d’onore e speriamo per qualcosa di più".