In quel “se fossi in lui continuerei qui..”, pronunciato ieri a Venezia da Simone Inzaghi con cipiglio, pure con una punticina di malcelato fastidio, c'è dentro un mondo scrive Filippo Conticello su La Gazzetta dello Sport . Tutto il mondo di Davide Frattesi, centrocampista con il mal di pancia in questo inizio 2025 interista. C'è dentro il giocatore che scalpita per tornare a Roma e non sembra avere la testa pienamente sintonizzata sul nerazzurro, almeno a quanto visto in Arabia e in Laguna. C'è il suo allenatore bisognoso di alternative che vorrebbe tanto tenerselo stretto, ma che nelle gerarchie rigide continua a metterlo un passo dietro ai titolari. E c'è pure la società, non proprio felice dell'esplosione del caso a gennaio, ma comunque disposta a cederlo già ora di fronte a una offerta congrua. Il prezzo è presto fatto ed è pure variabile: l'Inter chiede 45-50 milioni ai giallorossi, meta ambita da Frattesi, ma si sale fino a 70 per il Napoli, proprio per evitare di rinforzare una diretta concorrente. In più, il club apre a modalità di pagamento differite (prestito oneroso con obbligo di riscatto), ma esclude la possibilità di inserire contropartite per abbassare la cifra. L'ipotesi di Bryan Cristante sarebbe considerata solo come prestito secco e separato, giusto un modo per tamponare l'eventuale emorragia in mezzo fino a giugno.
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Frattesi non punge più: spinge per andarsene. Ma la Roma prende tempo
L'ipotesi di Bryan Cristante sarebbe considerata solo come prestito secco e separato, giusto un modo per tamponare l'eventuale emorragia in mezzo fino a giugno
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