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Frattesi all’Inter è scontento e vuole la Roma: Marotta dice no. È muro contro muro

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Se da un lato i nerazzurri hanno fissato un prezzo, 45 milioni e niente sconti, anche perché in mezzo al campo non c’è mai pace visti i continui infortuni, dall’altro lato la Roma ha messo platealmente nel mirino il figliol prodigo
Redazione

Lo stesso giocatore che oggi scalpita pur di riabbracciare Roma è quello che ieri diceva di aver trovato un porto sicuro a Milano: i tempi cambiano, le panchine pesano e pure le città finiscono per confondersi, scrive Filippo Conticello su La Gazzetta dello Sport. Davide Frattesi è l’interista con il mal di pancia perché ancora periferico nell’ecosistema di Inzaghi, il centrocampista nato nella Città eterna che brama per tornare a casa nell’anno del Giubileo. Chi lo ha accolto in nerazzurro, pagando 33 milioni un anno e mezzo fa, non ha però la minima voglia di assecondare la smania, anzi è pronto a dettare rigide condizioni. Se da un lato i nerazzurri hanno fissato un prezzo, 45 milioni e niente sconti, anche perché in mezzo al campo non c’è mai pace visti i continui infortuni, dall’altro lato la Roma ha messo platealmente nel mirino il figliol prodigo senza essere intenzionata ad arrampicarsi così in alto. Il club giallorosso, che lo aveva lasciato partire via da ragazzo senza pensarci poi troppo, confida nell’antica arte della trattativa, anche se non si vedono margini neanche per iniziarla. E poi vallo a spiegare a Simone Inzaghi: ha rigide gerarchie in mezzo — il poco utilizzo è il motivo dello strappo —, ma vorrebbe tenerlo comunque a bottega visti i tanti impegni. Insomma, ci sono tutte le condizioni per il classico e imprevedibile muro contro muro. Al momento, al netto delle dichiarazioni ufficiali di Ranieri, a Trigoria lavorano a fari spenti per l’offerta ufficiale che ancora manca: il ds Florent Ghisolfi fa sponda con l’agente Giuseppe Riso, il cui agitarsi per portare via Frattesi subito non ha certo fatto felice l’Inter. Il club di Oaktree si sarebbe volentieri risparmiato un caso in questo tratto di mare: smaltita la delusione araba, la squadra ha infatti ripreso a veleggiare, ma la stagione può ancora prendere una piega o l’altra. Il confine tra la polvere e l’altare è sempre sottile.