rassegna stampa

Fonseca, timori e polemiche: “Tanti infortuni, si gioca troppo”

LaPresse

L’allarme del tecnico: "Calendari da rivedere". E sul caso Under: "Calcio e politica stiano lontani"

Redazione

Per cercare fortuna, ci sono stati allenatori che frequentavano maghi, altri invece che sceglievano riti legati al sale. Eppure fatichiamo a immaginare Paulo Fonseca che faccia danze della pioggia per non giocare la partita contro la Sampdoria, nonostante l’emergenza in cui è la Roma, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport". Per un Perotti che assaggia la prima convocazione, il portoghese deve fare a meno di Under, Mkhitaryan, Pellegrini, Diawara e Zappacosta, oltre ad avere Dzeko - con la maschera - in lista quasi per onor di firma. Insomma, pur se nessuno lo dice apertamente, un rinvio ai giallorossi farebbe comodo, anche se Fonseca preferisce toccare l’attualità solo in questo modo: "Ci aspetta una partita difficile. Ranieri è esperto e un cambio di allenatore porta sempre una reazione positiva. In più è atteso del maltempo. Sarà dura, ma siamo comunque preparati". E qui si vira sugli infortuni. "Il problema riguarda tutte le squadre con calciatori nelle nazionali. Concordo con Tuchel del Psg, che dice come “stanno ammazzando i grandi giocatori”. Impossibile giocare così tanto in così poco tempo. Ci sono troppe competizioni. Chi gestisce il calcio ai massimi livelli dovrebbe riflettere". 

Da migliorare c’è anche sul fronte attacco. Vero che, in campionato, senza Dzeko in trasferta la Roma non ha mai perso, ma nelle ultime 5 partite la media realizzativa è scesa da 3 a 1 gol a partita. "È qualcosa su cui stiamo lavorando. Non sono preoccupato, ma stiamo cercando di migliorare questo aspetto". In attesa di Under, che però ha rubato la vetrina col suo tweet - assai poco gradito - di stampo militare. "Non racconto ciò di cui parliamo internamente, ma Valdano, parlando della situazione catalana, ha detto che “calcio e politica non devono dormire nello stesso letto”. Condivido. Non devono neppure entrare nella stessa casa. Le questioni politiche non mi piace mischiarle con la nostra professione".