La settimana di Paulo Fonseca è cominciata con le perplessità di un allenatore giunto alla seconda serie di tre sconfitte in campionato che lo hanno portato ad essere agganciato dal Napoli, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport". Non c'è da stare troppo tranquilli, anche se ci sono tre aspetti che possono favorire l'allenatore portoghese: il calendario, la fiducia della dirigenza e una doppia svoltatecnico-tattica.
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Fonseca, stop al camaleonte: ora difesa a tre e pochi cambi
Il tecnico punta sulla continuità. Ma il finale deciderà il suo futuro
Nel dopo partita di Napoli, Fonseca ha dichiarato: "Non trovo che la squadra sia più difensiva, ma più sicura. Giocheremo con questo sistema anche in futuro". Non basta. Se il 3-5-2 è stato benedetto, c'è anche il tema rotazioni da affrontare. Contro l'Udinese aveva cambiato otto giocatori (sconfitta), contro il Napoli addirittura dieci (sconfitta ma con progressi). Si avvicina il momento della stabilità. "In questo momento è importante non cambiare molto. Se la squadra ha giocato bene non occorre modificare troppo la formazione per la prossima".
Sul banco degli imputati solo per ultimo arriva Fonseca, che però sa bene come sia indispensabile per lui evitare harakiri contro il Parma e il Brescia. Sulla carta, squadre perfette per blindare la zona EuropaLeague e tenere a distanza il Milan, che si è fatto pericolosamente vicino. Guai a scivolare a quel 7' posto, che obbligherebbe a terribili preliminari a fine agosto, in grado di condizionare la prossima stagione. Da ieri rimbalzano voci di possibili sostituti immediati del portoghese, che dovrà migliorare sul fronte della preparazione: da Pochettino all'usato sicuro Spalletti, fino alla soluzione lowcost Alberto DeRossi.
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