La sentenza di Paulo Fonseca, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport, sembra essere tombale: "Non abbiamo la mentalità per lottare contro questo tipo di squadre e non siamo forti come altre. Abbiamo avuto solo un giorno per preparare questo match ma non è stato un problema di stanchezza, altrimenti non giocavamo questa ripresa. Il problema è che la squadra non ha avuto coraggio".
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Fonseca: “Senza mentalità”. La conferma torna in bilico
Il tecnico: "Non vincere contro le grandi ha creato ansia. Ho sbagliato anch’io nel dare giuste motivazioni"
Sarà per questo che in tribuna Dan e Ryan Friedkin scuotono la testa. D’altronde, i numero spiegano tutto. L’ultimo, è stato un mese nero: 7 punti conquistati nelle ultime 6 partite. Tutto questo, sempre con l’enorme buco nero rappresentato dagli scontri diretti con le big, con la Roma che ha raccolto solo 3 punti sui 27 disponibili finora (0 vittorie, 3 pareggi e 6 sconfitte). Un’analisi impietosa che, se fosse allargata al biennio portoghese, vedrebbe 3 successi (tutti nella scorsa stagione) in 21 partite. Da questo punto di vista, un disastro.
"Se la squadra non avesse fatto quel secondo tempo, avrei detto che non eravamo in grado di giocare a questi livelli. - aggiunge Fonseca - Invece il Napoli non ha creato nulla, abbiamo avuto il pallone sempre noi. Avevamo un altro atteggiamento. Dobbiamo continuare a lottare, entrare fra le prime 4 è l’obiettivo, ma è difficile accettare queste differenze fra i due tempi. È una questione di mentalità e non sto dicendo che non sono responsabile, ma abbiamo un blocco mentale contro le grandi squadre, non ho dubbi. Nello spogliatoio ne parliamo, non vincere contro le big crea un po’ di ansia, ma solo noi possiamo cambiare questo con coraggio".
La sua sembra essere una spada di Damocle sul suo futuro. Chissà se ad Allegri e Sarri saranno fischiate le orecchie.
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