L’allenatore è equilibrista per natura, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Deve camminare sopra il filo che separa la verità lecita da quella inconfessabile, soppesando parole che un giorno, puntuali, potrebbero tornargli indietro come pallottole.
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Fonseca non molla: “Roma, sei da Champions”. Ma l’Olimpico ora è un tabù
In campionato i giallorossi non vincono in casa da dicembre. Il tecnico: "Anche senza 4° posto non sarebbe un fallimento"
Per questo confessiamo subito una spontanea simpatia per Paulo Fonseca, che sceglie per giunta di comunicare in una lingua non sua. Per questo cancella la parola fallimento proprio mentre rafforza il mantra quotidiano: la squadra giallorossa può ancora arrivare in Champions. Equilibrismo puro, appunto, perché oggi contro il Lecce – a 69 giorni dall’ultima vittoria casalinga (4 turni senza vittorie non capitavano dal marzo 2015) – la Roma ha quasi l’obbligo di «violare» l’Olimpico, altrimenti l’Europa che conta resterebbe davvero un miraggio.
"Il Lecce è una squadra molto motivata, che viene da tre vittorie consecutive – dice Fonseca –. Sarà una partita difficile".
Il tecnico conferma i più criticati in Coppa: Kolarov e Pellegrini. "Il serbo ha le caratteristiche giuste e giocherà, mentre Lorenzo deve capire quello che non ha fatto bene e perché. Ci ho parlato per spiegarglielo e quindi devo farlo giocare. È importante che abbia la mia fiducia per dimostrarmi che sta lottando per cambiare le cose. In questo momento non è nascondendolo che possiamo aiutarlo per migliorare la squadra"
Se non accadesse, il rischio di fallire l’obiettivo Champions crescerebbe. "Io credo che sia possibile e non ho mai pensato di non arrivare 4°. Devo essere il primo a crederci per far sì che ci credano i giocatori. Ma se non accadesse, non sarebbe un fallimento. Come tutti hanno detto, questo è un anno zero. Abbiamo cambiato tutto. Mi ricordo che quando Klopp è arrivato al Liverpool è arrivato all’8° posto nella prima stagione. E nella Lazio da quanti anni Inzaghi è in quella squadra? Lo stesso Gasperini. Questo invece è un anno di cambiamenti alla Roma". Vero, ma l’impressione è che difficilmente la piazza farà sconti a qualcuno.
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