Un anno fa, proprio in questo giorno, Paulo Fonseca stava preparando una delle partite più brutte della sua esperienza romanista, uno 0-0 contro la Sampdoria che, per usare un eufemismo, non gli fece affatto piacere, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport.
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Fonseca: “La Champions? Ci crediamo, ma in corsa tanti club”
Il tecnico giallorosso parla di obiettivi e mercato: "Importanti Smalling, Pedro e Micki. Ma l’assenza di un d.s. si è avvertita"
Lo disse in pubblico e lo disse in privato perché è fatto così: quello che ammette nelle stanze di Trigoria poi lo conferma alla stampa. Non tutto, ovviamente, come è logico, ma non ama avere due facce. Ecco perché le sue dichiarazioni rilasciate ieri al giornale portoghese "Record" che ad una prima lettura possono apparire dure ("Speravo di avere un attaccante al posto di Kluivert, finalmente ora avremo un direttore sportivo, la sua assenza ha influenzato i nostri movimenti sul mercato"), in realtà raccontano un Paulo Fonseca molto onesto e concentrato sul presente.
"Sono entrati nel club in modo equilibrato e realistico, la loro presenza è molto importante", l’ammissione di Fonseca parlando dei Friedkin. E restando in tema di ammissioni, Fonseca non nega le difficoltà sul mercato, ma neanche come, in alcune operazioni, sia stato accontentato: "Ci sono una o due posizioni in cui potevamo migliorare. Per me era importante avere Smalling, Pedro e Mkhitaryan e sono stati importanti gli arrivi di Kumbulla e Borja Mayoral".
Vincere è la parola chiave e il traguardo che si è prefissato, ma senza illudere la gente: "Questi sono tempi difficili a causa della pandemia, ma l’obiettivo è quello di fare meglio della scorsa stagione. Tenendo in considerazione che ci sono due squadre che fanno investimenti molto più grandi della Roma, questa è la realtà (il riferimento è a Juve e Inter, ndc ). Ci sono poi Atalanta, Milan, Lazio e Napoli, oltre a noi: vogliamo lottare per la Champions".
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