Vivere sulla fascia, in fondo, è un po’ come fare l’elogio della corsa e della duttilità, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Alla Roma lo sanno bene, come sanno altrettanto bene che - in tempi in cui la qualità è merce fondamentale per una squadra di vertice - la corsia di destra è una sorta di Fossa delle Marianne in cui sono affondate tante belle speranze.
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Fonseca ha il problema numero due
C’è troppo affollamento in difesa sulla fascia destra, ma piace anche Faraoni
Dal 30 giugno in poi, la squadra giallorossa corre il rischio di avere in rosa un numero di esterni difensivi di fascia destra davvero imponente, da cui provare a distinguere il grano dal loglio. Provate a pensarci: ci sarà Bruno Peres (che in fase offensiva non demerita, ma lascia a desiderare in quella difensiva), Davide Zappacosta (per il quale sarà chiesto al Chelsea il rinnovo del prestito, visto che il grave infortunio occorsogli a settembre gli ha fatto perdere in pratica tutta l’attuale stagione, a meno di prolungamenti causa emergenza da coronavirus), Davide Santon (che può giocare anche a sinistra e assicura un buon contributo in entrambe le fasi, pur se limitato da troppi infortuni) e con tutta probabilità tornerà alla base anche Florenzi (che dopo un buon inizio ha avuto problemi legati alla varicella, e non è detto che sarà riscattato). Insomma, una specie di galleria di belle speranze piuttosto che di certezze con cui aprire la nuova stagione.
Ma c’è un terzo Davide sulla rampa di lancio. Si tratta di Faraoni, che già a gennaio era stato cercato dalla Roma, potrebbe essere acquistato per 7-8 milioni, anche se adesso ogni discorso è prematuro.
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