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Fonseca contro Castro, possesso o contropiede? Ecco Roma-Shakhtar, lo scontro dei filosofi

Lapresse

I due hanno lavorato insieme al porto e si sono passati il testimone alla guida degli ucraini quando Paulo ha scelto i giallorossi

Redazione

Non sono amici nel senso stretto della parola, anche perché all’amicizia danno entrambi un valore molto alto. Ma si stimano, reciprocamente. E oggi, per la prima volta in assoluto, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sportsi troveranno uno di fronte all’altro, faccia a faccia, per un duello tutto portoghese. Da una parte Paulo Fonseca, allenatore della Roma dall’estate 2019. Dall’altra Luis Castro, che proprio di Fonseca ha preso il posto allo Shakhtar Donetsk quando Paulo ha deciso di accettare la proposta giallorossa.

I due sono così vicini quanto lontani. Quando giocavano difensori centrali tutti e due, oggi allenatori agli antipodi per stile di gioco e filosofia. L’allenatore della Roma punta molto sul possesso palla e sui cambi di gioco, quello dello Shakhtar predilige il contropiede, le ripartenze, l’attacco improvviso degli spazi avversari. Due principi contrapposti, che si sono dati il cambio nel club più importante d’Ucraina. "Lo Shakhtar adesso ha un nuovo allenatore, con le sue idee – ha detto il tecnico della Roma – Con me giocava 4-2-3-1, adesso fa il 4-1-4-1 e la strategia di gioco rispecchia le idee di un allenatore forte come Castro. I giocatori sono gli stessi, l’identità no. Se cambia il modulo, cambia anche la squadra. Castro ha portato le sue idee. E devo dire che sta facendo molto bene".

Già. E forse è anche per questo che Fonseca non si fida. "In contropiede è la squadra più forte d’Europa, dovremo fare molta attenzione. Hanno battuto due volte il Real Madrid e pareggiato con l’Inter. Difendono bene, sono sempre molto corti". Con il ritorno di Smalling anche la difesa giallorossa, però, ha ritrovato solidità. E con lui ora Fonseca può tornare a contare anche su Kumbulla ed Ibanez. Insomma, l’emergenza totale sembra finalmente finita.