Nel giorno più importante della sua avventura romanista, Paulo Fonseca sceglie l’identificazione col vincente, con il traghettatore pronto, dopo l’Ajax, a portare ancora più lontano la squadra giallorossa, riaprendo così anche tutti i giochi riguardo al suo futuro, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.
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Fonseca: “Che carattere! Il mio futuro? Conta solo il presente”
Dzeko: "Ho avuto un anno di alti e bassi, ma sono stato forte di testa. Con lo United alla pari"
Paradossalmente, a blindare il match è proprio l’ex “nemico”, quell’Edin Dzeko prima degradato e poi accantonato per qualche partita, che da ex City, ritrova il derby di Manchester contro lo United. "Bisogna stare lì dove arriva la palla, a 35 anni una corsa in meno la faccio, ma la palla è arrivata lì dov’ero io, sono stato fortunato - dice il bosniaco -. Abbiamo fatto una partita di sacrificio. Una volta subìto un gol, mollavamo; stavolta invece abbiamo mostrato carattere e ci siamo meritati la semifinale. Possiamo giocarcela alla pari con lo United".
Lo sottoscrive anche Fonseca: "Il periodo di incomprensione ha restituito Dzeko più motivato. Sta facendo bene e lavora per la squadra. In questo momento sta bene. Comunque, stavolta abbiamo fatto una grande partita difensivamente. Avevamo avuto più problemi ad Amsterdam, stavolta abbiamo controllato bene i loro attacchi. L’Ajax è una squadra fortissima, ma abbiamo fatto una buona gara. Non sono mai arrivato in una semifinale europea e ho l’orgoglio di rappresentare l’Italia. Il passaggio del turno non cambia niente del mio rapporto con la Roma. Non so se l’anno prossimo sarò l’allenatore dei giallorossi, ma so che la prossima gara sarò l’allenatore della Roma. Non sono preoccupato per il mio futuro. Sento la vicinanza della proprietà come l’ho sempre sentita. Il presidente Friedkin sta sempre vicino alla squadra. Lo fa da quando è arrivato qui".
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