rassegna stampa

Fonseca ammette: “Sconfitta giusta, ma niente drammi”

LaPresse

Il tecnico: "Non è stata colpa del cambio di modulo". Gasp euforico: "La tensione ci ha aiutato"

Redazione

L‘ammissione arriva prima della possibile cura."L’Atalanta ha giocato meglio di noi, ci è stata superiore ed ha meritato la vittoria. Ma non è un dramma, restiamo equilibrati. Non eravamo i migliori dopo le tre vittorie consecutive e non siamo i peggiori ora". Come scrive La Gazzetta dello Sport, Fonseca sa che la Roma non gli è piaciuta, ma sa anche che siamo solo alla quinta giornata.  "Ora dobbiamo analizzare gli errori e correggerli - continua il portoghese -. Abbiamo avuto difficoltà sulla loro pressione e sulle marcature a uomo. Non abbiamo trovato le linee di passaggio e le soluzioni per i centrocampisti. Ma la nostra intenzione era sempre la stessa: tenere palla e pressare alti. L’idea era di giocare su Dzeko, ma è mancato l’appoggio di Zaniolo e Pellegrini e Cristante e Veretout hanno faticato. Nel primo tempo però la squadra era sicura, abbiamo avuto delle occasioni. Ci fossimo riusciti, parleremmo di un’altra partita". Sulla lavagna c’è il cambio di modulo, che ha fatto perdere riferimenti in campo. "Ma la sconfitta non credo dipenda dal sistema di gioco, la filosofia è rimasta la stessa. Ho cambiato perché pensavo che fosse il modo migliore per contrastarli, loro davanti hanno tre attaccanti molto pericolosi. All’inizio Ilicic e Gomez si abbassavano molto, facevano movimenti che ci mettevano in difficoltà. Con la difesa a tre abbiamo tenuto meglio".

Dall’altra parte, invece, c’è un Gasperini euforico: "Abbiamo fatto una gran partita, vittoria netta. La Roma era in crescita, ha un’idea di gioco pericolosa e questa tensione ci ha aiutato. Abbiamo giocato alti e questo le ha creato delle difficoltà in fase di possesso, costringendola a giocare la palla su Dzeko. Ma Palomino e Kjaer hanno fatto un’ottima partita. Ai miei do dieci e lode. A tutti.". Poi il passaggio sulla corte estiva della Roma: "Era un’occasione affascinante, ma il mio non è stato un no ma una strada che avevo già scelto. L’amore che l’Atalanta ha per me ha impedito che andassi via. Sarebbe stato un gesto d’ingratitudine".